Criminalità, Pesaro tra le province più sicure d'Italia. Lo spettro della droga su Macerata

Criminalità, Pesaro tra le province più sicure d'Italia. Lo spettro della droga su Macerata
Criminalità, Pesaro tra le province più sicure d'Italia. Lo spettro della droga su Macerata
di Andrea Taffi
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Martedì 27 Ottobre 2020, 08:59

ANCONA-  Prendendo la classifica generale dell’indice di criminalità del Sole24ore ci sarebbero motivi per essere sollevati: le cinque province marchigiane si trovano nella seconda metà della graduatoria.

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La media generale dei reati commessi colloca Ancona al 70° posto, poi Macerata al 78°, via via fino a Pesaro Urbino che occupa la posizione numero 92, addirittura tra le 15 province più sicure d’Italia.

Segno che il lavoro svolto dal prefetto e forze dell’Ordine - dichiara il sindaco di Pesaro Matteo Ricci - funziona. Il merito va anche ai cittadini che non permettono alle organizzazioni criminali di inserirsi nelle nostre città. Tuttavia non possiamo permetterci di allentare l’attenzione, l’amministrazione continuerà questo percorso per rendere il territorio sempre più sicuro, con controlli mirati e progetti per riqualificare gli spazi del degrado». Le classifiche disaggregate in realtà forniscono qualche spunto in più: Macerata per esempio figura nella top ten dei reati per spaccio e stupefacenti (rispettivamente decima e ottava). 
I reati per 100mila abitanti
Le graduatorie omologano le province relativizzando il numero di denunce registrate per 100mila abitanti. Facciamo un esempio concreto: nella provincia maceratese le 203 denunce contestate per spaccio portano a un indice di 65,0 per 100mila abitanti che non è distantissimo da realtà molto più strutturate della provincia italiana come Rimini (67, ottava), Pescara (terza, 77,8) o Padova (prima, 81,8). 
La graduatoria specifica
«Su questo punto specifico, il lavoro di autorità giudiziaria e forze dell’ordine - sottolinea il procuratore generale presso la Corte d’Appello di Ancona, Sergio Sottani - ha portato alla luce associazioni criminali straniere che operano nel business, nella fattispecie nigeriane e pakistane. Vorrei anche ricordare, sul tema dei reati associativi anche se non in ambito di droga - due operazioni coordinate dalla procura distrettuale dell’Aquila che avevano individuato associazioni mafiose nella zona del fermano per sfruttamento della prostituzione e vittime della tratta». L’altro elemento di riflessione riguarda la classifica diseggregata per reati di riciclaggio e impiego di denaro che vede la provincia di Ancona al dodicesimo posto. «Il tema purtroppo è vivo e anche all’inizio di quest’anno - dettagli il procuratore generale Sottani - c’è stata un‘operazione molto importante a Fabriano che trattava cifre molto consistenti. Purtroppo il rischio che il nostro territorio possa esporsi a operazioni di questo genere è molto alto e non da ora. Per questo abbiamo dedicato diversi incontri insieme ai capi delle procure e ai vertici delle forze dell’ordine per sensibilizzare tutti sulla delicatezza del problema». 
I protocolli dedicati
Sottani indica anche atti concreti dedicati al tema. «Ci sono stati anche dei protocolli che ci hanno visto in prima fila insieme alle prefetture ma è anche un fatto che la crisi economica aggrava gli scenari.

E gli imprenditori in difficoltà rischiano di prestare il fianco a chi non aspetta altro per immettere capitali di dubbia provenienza».

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