Il caffè al bar? Vietato. Ma poi il Viminale precisa: ecco quando è possibile. Da domani a luglio, la tabella di marcia (in zona gialla)

Il caffè al bar? Vietato. Ma poi il Viminale precisa: ecco quando è possibile. Da domani a luglio, la tabella di marcia (in zona gialla)
di Maria Teresa Bianciardi
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Domenica 25 Aprile 2021, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 08:53

ANCONA - Gradualità, prudenza ma soprattutto controlli per impedire gli assembramenti che sono la vera spada di Damocle della ripartenza. Domani le Marche entrano in zona gialla così come la maggior parte delle regioni italiane e scatteranno le nuove norme contenute nel decreto varato dal governo nei giorni scorsi. Norme spalmate da qui all’inizio di luglio, con una grande attenzione alla road map che scandisce i tempi delle riaperture in maniera graduale nonostante il pressing delle ultime ore soprattutto sul coprifuoco e sulle attività di ristorazione. 

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La circolare
Proprio ieri il Viminale ha messo e a punto il piano per evitare che la ripartenza si trasformi in un pericolosissimo liberi tutti che rischierebbe nel giro di qualche settimana, come hanno più volte ripetuto gli esperti e gli scienziati, di far schizzare di nuovo i contagi e riportare tutto il paese in zona rossa o arancione. Lo ha fatto a due riprese con una circolare che nel giro di poche ore ha sostituito ed integrato la precedente, a conferma della delicatezza del momento e della necessità di normare la riapertura delle attività. E se da una parte il documento chiarisce alcuni punti riguardanti la ristorazione, dall’altra non affronta nello specifico uno dei temi più controversi, ovvero il posticipo del coprifuoco. Il Viminale si limita a ribadire infatti che il divieto di spostamento è in vigore dalle 22 alle 5 ma allo stesso tempo specifica che l’attività di ristorazione in zona gialla è consentita «con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto e nella fascia oraria compresa fra le 5 e le 22», in massimo di 4 persone salvo persone conviventi. È probabile dunque che un eventuale “sforamento” di poche decine di minuti per rientrare a casa dopo aver cenato fuori, non sarà sanzionato.

A far scattare la polemica è stato invece il caffè al bar in quanto il decreto conferma il divieto di consumazione al bancone, come già previsto dal Dpcm del 2 marzo. Se la verifica annunciata dal governo a metà mese non dovesse produrre cambiamenti, lo stop rimarrà in vigore fino al 1 giugno, quando è prevista la riapertura almeno a pranzo dei locali al chiuso. Fino ad allora, ribadisce il Viminale, il servizio al banco è possibile solo «in presenza di strutture che consentano la consumazione all’aperto». Resta anche il divieto, per bar senza cucina e le enoteche, di vendere bevande da asporto dopo le 18. Il decreto che entra in vigore domani liberalizza anche gli spostamenti tra le regioni gialle, bloccati da Natale. 


Le maglie più larghe
E nella circolare il ministero dell’Interno conferma che ci si potrà spostare per «qualsivoglia ragione», fermo restando che si potrà andare a trovare amici e parenti in un’abitazione privata una sola volta al giorno in 4 (e non più in 2) oltre ai minori su cui si esercita la potestà genitoriale, quindi non più solo i minori di 14 anni ma tutti coloro che hanno meno di 18 anni. Con la circolare inviata anche ai prefetti delle Marche, il Viminale ha chiesto che l’allentamento delle restrizioni sia «attentamente monitorato» nelle aree dove ci sono locali aperti al pubblico, nelle zone caratterizzate da intensi flussi di mobilità e in tutte le piazze e le strade dove si concentra la movida, specie nei fine settimana.

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