ANCONA - Il Covid costa caro. Carissimo alla Sanità regionale, che deve fare i conti con la moltiplicazione delle spese a causa dell’emergenza pandemica (nel 2020 191 milioni, nel 2021 146) ma decisamente salato anche per marchigiani che si destreggiano da due anni tra mascherine, tamponi e disinfettanti come se piovesse. La recente messa in commercio dei test rapidi fai-da-te ha contribuito ad aumentare i costi delle famiglie che si sentono più sicure con un tampone veloce in casa da utilizzare al primo sintomo di raffreddore o di mal di gola.
È la psicosi da Covid che con Omicron ha preso decisamente il largo, tanto che farmacie e laboratori sono presi d’assalto per controlli quotidiani a caccia del virus.
Le spese dei cittadini
L’ultimo decreto del governo ha introdotto l’obbligo di mascherina Ffp2 sui mezzi pubblici e nei luoghi di cultura e di svago adesso frequentabili solo con il Super Green pass, calmierando il costo di questo dispositivo a 0,75 euro, mentre fino a poco tempo fa costava fino a 2,5 euro: si tratta di una mascherina ad alto potere filtrante e, oltre a non permettere la trasmissione di microrganismi (virus e batteri) alle persone vicine e all’ambiente, proteggono anche chi le indossa dal rischio di essere infettati da persone o dall’ambiente circostante. Durano in media otto ore, per cui vanno cambiate spesso e non sono riutilizzabili: adesso i genitori tendono a farle indossare anche ai propri figli durante le ore di lezione, preferendole a quelle chirurgiche o in stoffa, per cui il costo quotidiano lievita.
C’è da scegliere
Discorso a parte lo meritano i tamponi: qui c’è davvero di che sbizzarrirsi.
La novità
Tutte queste opzioni possono essere utilizzate adesso anche per agevolare la chiusura della pratica per le persone infette o in quarantena che fino a l’altro ieri dovevano per forza prenotare un tampone molecolare nelle strutture dell’Asur, uniche deputate ad aprire e chiudere le posizioni dei positivi e dei contatti stretti in quarantena. Una opportunità importante, come ha rilevato la stessa consigliera di minoranza in Regione Micaela Vitri (Pd): «Ringrazio il presidente Acquaroli per avere accolto il nostro appello e aggiornato finalmente le misure relative a quarantena, isolamento e guarigione da Covid. A differenza di altre Regioni però, come Emilia Romagna e Umbria, il test eseguito in laboratori privati e farmacie nelle Marche rimane a pagamento. Per questo chiedo che la Regione acceleri e firmi l’accordo che ha sul tavolo con i soggetti accreditati, affinché anche qui il costo del tampone sia a carico del sistema sanitario».
mtb
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