Variante inglese, i focolai infiammano l’Anconetano: quasi 180 casi al giorno, il 45% dei positivi delle Marche

Variante inglese, i focolai infiammano l’Anconetano: quasi 180 casi al giorno, il 45% dei positivi delle Marche
di Lorenzo Sconocchini
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Sabato 13 Febbraio 2021, 02:55

ANCONA - Da un andamento sotto controllo fino all’ultima settimana di gennaio, con un trend di circa 120 casi al giorno, a un’impennata dei contagi così repentina da far temere che servano misure straordinarie, magari localizzate nelle aree dove divampano i focolai. La repentina metamorfosi della provincia di Ancona, dove in certi comuni i positivi sono più che raddoppiati, si è consumata in questo primo scorcio di febbraio, che l’ha inserita stabilmente nella top ten italiana dei territori con il maggior numero di contagi in rapporto alla popolazione.

 
Le altre province
Nell’ultima settimana, con 1.249 nuovi casi positivi (178,4 al giorno di media e 265 ogni 100mila abitanti) la provincia di Ancona si piazza al sesto posto in Italia per incidenza di casi. Bolzano è avanti a tutti, seguono Perugia, Pescara, Rimini, Trento e appunto la provincia capoluogo delle Marche. Le altre quattro marchigiane, per far capire quanto Ancona faccia corsa a sè, seguono a distanza di sicurezza. Pesaro-Urbino, tra le prime zone rosse d’Italia nell’ondata di marzo 2020 - quando fatturava il 60% dei contagi nelle Marche - nell’ultima settimana ha registrato 556 nuovi casi (154,9 ogni 100mila residenti), Macerata 487 (155), Fermo 172 (99) e Ascoli Piceno 181 (87,4). Ancona ha fatturato il 45% dei 2.737 casi in regione, “monopolio” che solo in parte si spiega con la diagnostica più spinta: abita nell’Anconetano oltre un terzo (7.334 su 20.168) dei marchigiani sottoposti a tampone molecolare a febbraio.


Gli incrementi
Ma per la seconda settimana consecutiva Ancona e provincia registrano un aumento settimanale di casi intorno al 20% e il motivo probabilmente riguarda la diffusione di un virus più appiccicoso: secondo i test a campione svolti a Torrette, nel laboratorio di Virologia diretto dal professor Stefano Menso, ormai la variante inglese, nota per la sua elevata trasmissibilità, ha superato ad Ancona e dintorni i casi del virus Sars-Cov-2 prima maniera. Non a caso tra i focolai più infiammati c’è la Valmusone dove il 23 dicembre scorso venne scoperto il secondo caso in Italia di variante inglese, in una famiglia di Loreto. I servizi di prevenzione riuscirono ad arginare quella catena di trasmissione, isolando i contatti, ma evidentemente la mutazione genetica del virus s’era già diffusa sotto traccia. 
Proprio la città mariana è quella con una progressione maggiore di contagi e i positivi attuali sono saliti dagli 86 noti il primo febbraio ai 155 (+80%) registrati ieri. Peggio ancora - secondo i dati monitorati dall’Osservatorio epidemiologico della Regione Marche - vanno le cose nella vicina Castelfidardo, neanche 19mila abitanti, con i positivi attuali saliti a febbraio da 116 a 274 (+136%) e altri 773 residenti in quarantena precauzionale. Numeri alimentati da parecchi focolai nelle scuole, al punto che è scattato lo screening di bambini e ragazzi in età scolare, e dalla variante inglese, con 28 casi finora accertati. Positivi attuali addirittura triplicati a Sassoferrato (dai 34 del primo febbraio ai 111 di ieri) e chissà se c’entra la vicinanza con la provincia di Perugia (certe frazioni sono addirittura divise in due dal confine regionale) zona rossa da una settimana. Strano però che a Fabriano, altro comune confinante anche con più interscambi per lavoro, i positivi attuali, ieri 179, sono rimasti sostanzialmente gli stessi di inizio bene.
E Ancona capoluogo? Con i suoi 100mila e passa abitanti e l’attrazione che esercita, è il comune con più residenti positivi, 621, con un +17% dall’inizio del mese. Anche in quest’ultima settimana, fino ai dati di giovedì, è il comune con il più nuovi positivi, 176, e Castelfidardo è al secondo posto con 84. I carichi sanitari ne risentono. Negli ospedali anconetani ieri erano ricoverati 263 pazienti Covid (+6 rispetto a una settimana fa) e quelli in terapia intensiva sono saliti da 26 a 28. Senza considerare gli assistiti nei pronto soccorso: ieri 14 solo a Torrette.

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