Sessanta ricoveri al giorno. Il Covid ormai occupa il 54% dei posti letto totali nelle Marche. A marzo i pazienti sono saliti a 760

Sessanta ricoveri al giorno. Il Covid ormai occupa il 54% dei posti letto totali nelle Marche. A marzo i pazienti sono saliti a 760
di Lorenzo Sconocchini
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Giovedì 11 Marzo 2021, 02:25

ANCONA - Nell’arco di 24 ore, tra il mezzogiorno di martedì e quello di ieri, nei reparti Covid degli ospedali marchigiani sono entrati 80 nuovi pazienti con patologie respiratorie provocate da infezione da Sars-Cov-2.

È il numero che si ottiene dal saldo di tre voci, annotate quotidianamente nei bollettini del Servizio Sanità della Regione Marche: i posti letto che si liberano per dimissioni (ieri 41), quelli che non sono più occupati purtroppo per il decesso dei pazienti (13, annotati nel report relativo a martedì) e la differenza dei ricoveri rispetto al giorno prima, ieri +26 (+4 in terapia intensiva), che portano il totale a 760. Se si sommano a questi i 118 pazienti che ieri erano in carico nei pronto soccorso marchigiani (non contabilizzati come ricoveri in senso stretto dalla Regione) e i 210 positivi ospiti di Rsa territoriali, si arriva a 1.089 malati di Covid nelle strutture ospedaliere della Regione e si ha un’idea della torsione a cui la sanità marchigiana è sottoposta in questa fase dell’epidemia. 


Il turnover
Nei primi dieci mesi di marzo - nonostante 389 dimissioni e 111 decessi di malati Covid avvenuti quasi tutti in ambiente ospedaliero - il numero dei ricoverati per patologie indotte dal virus è salito nelle Marche da 654 a 760, con un saldo di +106. Significa che nel vorticoso turnover dei reparti Covid si sono avuti 606 ricoveri di nuovi pazienti, più di 60 al giorno. Una pressione difficile da reggere, che infatti sta saturando sia i reparti di area medica, dove con 653 pazienti Covid si è quasi al 56% di occupazione dei posti letto totali, sia quelli di terapia intensiva, con 107 letti su 233 destinati a pazienti Covid, una quota vicina al 46%. Siamo ben oltre le soglie critiche fissate dal ministero della salute, che per nel monitoraggio della resilienza dei servizi sanitari raccomanda di non superare il 30% in terapia intensiva e il 40 in area medica. Ormai, con 760 ricoveri complessivi per Covid su circa 1.400 posti letto totali nelle Marche, siamo al 54% di saturazione complessiva.
D’altra parte il sovraccarico ospedaliero rispecchia l’ondata di contagi che si sta abbattendo sulla nostra regione, con l’aumento conseguente dei casi sintomatici: ieri altri 92, il 10,5% degli 881 casi emersi altri 881 casi positivi, dall’esame di 2.849 persone sottoposte a tampone molecolare nel percorso diagnosi.

Poi ci sono altri 159 positivi (in attesa di conferma) su 1.827 test antigenici rapidi. Se si aggiungono anche i tamponi ripetuti nel percorso guarigioni, si arriva a oltre 7.300 test in 24 ore, un record dall’inizio dell’epidemia.


L’incidenza
Negli ultimi sette giorni le Marche hanno registrato 5.287 nuove diagnosi di positività a Sars-Cov-2 (il totale sale a 74.764) per un’incidenza settimanale di 347 casi per 100mila abitanti, che ne fanno al momento la quarta regione italiana per “densità” di infezioni in rapporto alla popolazione. Anche ieri la provincia di Ancona è quella che ha avuto il maggior incremento di nuovi positivi (358, il 40% del totale), seguita da Macerata (219), Pesaro Urbino (137), Fermo (69) e Ascoli (57). Alla data di ieri nelle Marche c’erano 10.645 soggetti con un’infezione ancora in corso, tra isolamenti domiciliari e ricoveri. E la lista dei lutti è sempre più lunga e dolorosa: nel bollettino di ieri altri dieci decessi correlati all’epidemia (il totale sale 2.373), con quattro vittime non certo in età avanzata: un chiaravallese di 55 anni, un osimano di 56 e un 58enne di Castelfidardo, che domenica sera era stato soccorso in casa, e un 60enne di San Benedetto.

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