ANCONA - Mentre le Marche sono in piena quarta ondata da Omicron, con 5.766 positivi rilevati nella giornata di ieri recuperando anche il tracciamento saltato nei giorni precedenti, l’assessorato alla Sanità della Regione ha lavorato sulla bozza del piano di investimenti da realizzare con i fondi del Pnrr nel settore sanitario.
L’assessore Filippo Saltamartini produrrà il documento domani in giunta ed è questo il primo passaggio formale che porterà a tradurre l’atto in un vero e proprio programma da attuare in tempi rapidi.
Gli investimenti
Il titolare della delega ha ufficializzato la discussione della bozza in giunta intervenendo ad Ascoli alla presentazione del nuovo direttore di Area Vasta 5 Massimo Esposito e di Giuliano Milanese, nuovo direttore dell’Unità Operativa Complessa di Urologia a direzione Universitaria, presso la sede di Infermieristica dell’ospedale Mazzoni. «Dopo l’eventuale approvazione dell’esecutivo - spiega Saltamartini - il programma dovrà essere sottoposto al vaglio politico della maggioranza e solo dopo all’esame dei sindacati, degli ordini professionali, dei sindaci e tutte le componenti sociali che dovranno essere ascoltate».
Serviranno 95 milioni di euro, per esempio, per rimodulare le strutture presenti sul territorio e rinnovare anche tutte le apparecchiature più importanti della diagnostica. «Nel dettaglio si tratta di investimenti su 9 ospedali di Comunità per 23,2 milioni di euro (principalmente per adempimenti relativi alla sicurezza antincendio o antisismica), fondi destinati a 29 case di comunità per 42,35 milioni e per l’acquisto di macchine pesanti elettromedicali (Tac e Risonanze magnetiche) per un totale di 27 milioni.
Ma questa è solo una fetta dei fondi assegnati alle Marche, che ammontano a circa 160 milioni di euro: i progetti andranno presentati entro il 28 febbraio per la loro approvazione e per attingere ai fondi. Il tempo stringe.
I dettagli
Consistenti sono infatti le risorse destinate all’adeguamento strutturale, tecnologico e digitale della rete ospedaliera: 36,6 milioni dovranno andare alla digitalizzazione, 700mila euro per la sistematizzazione dei flussi informativi.
Le strutture
Le Case della comunità in particolare dovranno essere luoghi delle cure primarie e strumento attraverso cui coordinare tutti i servizi offerti, in particolare ai malati cronici con la presenza di equipe di medici di medicina generale, pediatri, medici specialisti, psicologi, infermieri, fisioterapisti, assistenti sociali. Gli ospedali di comunità avranno da 20 a 40 posti letto, saranno strutture per pazienti che necessitano di interventi sanitari di media o bassa intensità clinica e per degenze di breve durata.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout