Il Covid non vuole andare via. Gli esperti Tavio e Menzo: «Virus differente? No, pazienti vaccinati»

Il Covid non vuole andare via. Gli esperti Tavio e Menzo
Il Covid non vuole andare via. Gli esperti Tavio e Menzo
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Venerdì 8 Luglio 2022, 10:18 - Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 01:32

«Non è un virus differente ma ci sono pazienti differenti: vaccinati o con infenzioni pregresse». Dall’epidemia di Covid-19 non riusciamo a uscire? Insieme ai più grandi esperti della regione Marche abbiamo cercato di capire se, come e quando ne verremo fuori. Uno spaccato di questi ultimi 2 anni - nel podcast del direttore Giancarlo Laurenzi - dall’inizio improvviso dell'incubo, in una calda giornata di febbraio, vissuta tra Fabriano e una Milano già impaurita dal «virus cinese», alla voglia di ripartire (per l'ennesima volta) in sicurezza in questa caldissima estate tra long covid e sottovarianti omicron con contagiosità 13 volte superiore al normale. Nonostante il caldo, appunto.

Il punto: con questa "onda anomala"  di inizio estate abbiamo una diffusione virale agli stessi livelli del picco di aprile: ieri l'incidenza settimanale con i 3.076 nuovi casi di giornata è salita a quota 1.122 ogni centomila abitanti, con un +52% in sette giorni, ma i ricoveri per Covid sono 141 in area medica e 6 in area medica.

I numeri a confronto

Un passo indietro per capire meglio.

Nella fase di massima espansione l'incidenza settimanale era arrivata a 353 nuovi casi ogni 100mila marchigiani, vale a dire circa 5mila nuovi contagi a settimana, mentre i ricoveri per Covid avevano raggiunto un picco di quasi mille, 157 dei quali in terapia intensiva. Delta, lo scorso gennaio, aveva già iniziato ad iniziato ad avvicendarsi con Omicron: grazie alla protezione dei vaccini, le curve dei ricoveri si sono mantenute più basse, con un picco di 62 pazienti in terapia intensiva e di 347 in area medica: valori più che dimezzati rispetto alla precedente ondata, nonostante la diffusione virale fosse oltre 7 volte più intensa.

Il disallineamento tra la curva dei contagi e quelle dei ricoveri si è fatto ancora più netto con il diffondersi in esclusiva della variante Omicron, anche per merito di una campagna di vaccinazione che nel frattempo ha raggiunto il 92% dei marchigiani sopra i 5 anni d'età . Tra marzo e aprile il picco dei contagi ha raggiunto un'incidenza settimanale di 1.192 nuovi casi ogni 100mila residenti, più di 17mila a settimana, ma le curve dei ricoveri hanno mostrato pendenze addolcite, con un picco di 246 ricoveri in area medica e 13 in terapia intensiva.

Gli esperti

Il dottor Marcello Tavio, direttore delle malattie infettive degli Ospedali Riuniti e del dipartimento Trapianti, spiega: «Il virus viene in molti casi fermato alle vie aree superiori grazie alla protezione dei vaccini. Non è un virus differente ma ci sono pazienti differenti vaccinati o con infenzioni pregresse. Ogni variante, se lasciata libera, costituisce una vaccinazione naturale di massa ma non eterna. Dire che Omicron è la vaccinazione di massa che aspettavamo è una banalità. Il prezzo che comporta? Omicron, nei non vaccinati, è una malattia temibile come le avrianti precedenti». Il professor Stefano Menzo, ordinario di virologia alla Politecnica delle Marche e direttore della struttura dipartimentale degli Ospedali Riuiniti, conferma: «Nella realtà si è visto che ultime varianti BA4 e BA5, come quelle che stanno contagiando ora moltissime persone, hanno la capacità di arrivare ai polmoni: cambia, quindi, la popolazione che è molto meglio e più immunizzata del passato. La campagna vaccinale attualmente è al palo, adesso rallentando la circolazione del virus non si ottiene nulla». 

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