Padre no-vax e mamma pro-vax. Decide il giudice: «Sì al vaccino per il 12enne anche se il genitore non vuole». Ecco come è motivata la sentenza

La sentenza tanto attesa. «Sì al vaccino per il 12enne anche se il padre non vuole»
La sentenza tanto attesa. «Sì al vaccino per il 12enne anche se il padre non vuole»
di Federica Serfilippi
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Martedì 23 Novembre 2021, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 08:06

ANCONA - Il rifiuto posto dal padre deve ritenersi in netto contrasto con la volontà del figlio ma anche non conforme alla necessità di salvaguardare la sua salute psicofisica». È uno dei passaggi chiave del decreto con cui il tribunale di Ancona, in composizione collegiale, ha autorizzato un ragazzino di 12 anni dell’Anconetano a sottoporsi al vaccino anti Covid, nonostante il diniego del padre.

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Ieri mattina, il verdetto – dopo il ricorso d’urgenza depositato dalla madre del minore – è stato depositato e ha carattere immediatamente esecutivo. Si tratta della prima sentenza emessa dal tribunale dorico per diatribe familiari legate alla somministrazione del vaccino ai minori. Sono pendenti altri due istruttorie con lo stesso tema. 


Probabile che il decreto di ieri possa fare da “traino” per le altre cause dove a scontrarsi sono i genitori: uno pro vaccino, l’altro contrario. Nel caso specifico, il palazzo di giustizia ha autorizzato «la madre a prestare senza il consenso paterno l’assenso affinché il figlio minore riceva la somministrazione del vaccino anti Covid-19 accompagnandolo presso un centro vaccinale e sottoscrivendo il consenso informato».


Alla base dello scontro genitoriale in tribunale (si tratta di un contesto familiare di separazione), c’era la volontà del 12enne, convinto a vaccinarsi per proteggersi dai rischi del virus e per poter svolgere una serie di attività ricreative senza ogni volta dove ricorrere al tampone. Una volontà che era già stata espressa dal minore, secondo quanto raccolto dal tribunale, all’inizio dell’anno scolastico e non ancora espressa concretamente per l’ostruzionismo paterno. Il padre, che nel corso dell’istruttoria non s’è appoggiato ad alcun legale, avrebbe mostrato l’assoluta contrarietà al vaccino. Una negazione che, per il tribunale, «poggia su concezioni personali, non supportare da alcuna evidenza scientifica».

Nella sentenza di otto pagine, il giudice relatore Lara Seccacini fa riferimento non solo ai rischi a cui potrebbe andare incontro il minore in caso di non vaccinazione, ma anche alle ripercussioni legate alla vita sociale e alle limitazioni che queste comporterebbero.

Senza il siero anti Covid, infatti, ci sarebbero «maggiori rischi, per i singoli, anche minori, di contrarre la malattia» e ripercussioni, in particolare, sulla società di ragazzi adolescenti, e «sul loro percorso educativo e formativo». In questo caso, il 12enne «subirebbe pregiudizievoli limitazioni» alla vita sociale e alle attività ricreative a cui è legato, considerando anche che negli ultimi mesi il minore ha sempre dovuto sottoporsi al tampone per mantenere vivi i rapporti con i suoi coetanei, al di fuori dalle aule di scuola.

«Soddisfatta della sentenza, perché si è tenuto conto della tutela del minore e della sua volontà di potersi vaccinare» ha commentato l’avvocato Desi Dignani che, davanti ai giudici del tribunale, ha rappresentato gli interessi della mamma del minore, che ha sostenuto la ferma decisione del figlio. Con il decreto immediatamente attuativo, il 12enne potrebbe già andarsi a vaccinare, accompagnato dalla madre. Il tribunale dovrà ora deliberare su altre due cause, intentate sempre per lo stesso motivo: genitori in disaccordo sul ciclo vaccinale da far iniziare ai figli. 

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