Cosa divide le Marche dalla zona arancione Covid. Ecco i dati che sono al limite

Cosa divide le Marche dalla zona arancione Covid. Ecco i dati che sono al limite
Cosa divide le Marche dalla zona arancione Covid. Ecco i dati che sono al limite
di Lorenzo Sconocchini
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Sabato 27 Marzo 2021, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 11:46

ANCONA - Giornate trascorse con il pallottoliere, contando i nuovi casi positivi diagnosticati nelle Marche e sperando che il totale della settimana non superi quota 3.780, meglio ancora qualche decina in meno. Perché è quello il limite da non oltrepassare in una regione come la nostra - con i suoi 1.512.672 residenti censiti - per non superare la soglia fatidica di 250 nuovi positivi settimanali ogni 100mila abitanti, oltre la quale si entra (o si resta) in zona rossa, con le misure restrittive più severe.

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Per la settimana in corso si possono fare solo previsioni, esaminando la pendenza di una curva in discesa da due settimane.

E l’esito è davvero incerto: le proiezioni, a tre giorni dal gong di lunedì, quando si conosceranno i dati delle analisi di tutta la settimana, al momento indicano una “forchetta” che spazia tra 245-255 di incidenza per 100mila abitanti. 

La forchetta

In mezzo ai due estremi dell’intervallo potrebbe ballare la differenza tra restare in zona rossa fino al 12 aprile, o tornare in fascia arancione (negozi aperti, spostamenti senza autocertificazione) già all’indomani di Pasquetta, martedì 6 aprile, quando scadranno i tre giorni di lockdown nazionale. L’altra incertezza riguarda infatti l’interpretazione della norma contenuta nell’ultimo decreto anti-Covid del governo in scadenza il 6 aprile e in fase di rinnovo, secondo cui chi ha parametri da zona rossa deve passare almeno due monitoraggi con numeri da arancione prima di tornare nella fascia di restrizioni meno severe. Fosse così anche per il dato dell’incidenza sotto a 250, le Marche sarebbero in automatico in zona rossa fino al 13 aprile. Ma per i tecnici della Regione Marche la regola della doppia settimana di conferma non dovrebbe valere per il parametro dell’incidenza, che è una misura aggiuntiva sfasata temporalmente dalla lettura del report (per gli altri dati sempre indietro di una settimana) e dunque non dovrebbe rientrare tra i dati che necessitano delle due settimane di conferma Insomma, la situazione è ancora piuttosto fluida, ma per l’uscita delle Marche dalla zona rossa ormai è questione di 10-15 giorni. Con i 674 nuovi casi positivi resi noti ieri, relativi alla giornata di giovedì, l’incidenza settimanale nelle Marche continua il suo declino, scendendo ulteriormente a 274,5 ogni 100mila abitanti negli ultimi sette giorni, dal 19 al 25 marzo.

La tendenza

La curva ormai da due settimane plana verso quota 250 e l’unica incertezza riguarda i giorni che serviranno ad arrivarci. Tutti gli altri parametri al momento sarebbero da zona arancione. Il report di ieri della Cabina di regia, relativo alla settimana 15-21 marzo, conferma per le Marche la zona rossa perché l’incidenza dei casi per 100mila abitanti è sopra a 250, anche se rispetto alla settimana precedente è sceso da 319 a 283. Ma la classificazione complessiva di rischio - basata su 21 parametri che valutano il trend di diffusione dei casi, l’accensione di altri focolai e il sovraccarico ospedaliero per Covid - è addirittura scesa da “alta” a “moderata ad alta probabilità di progressione”. Giudizio che media una valutazione di probabilità “bassa” relativa alla progressione dei contagi (in calo) con una “alta” sull’impatto dell’epidemia sul sistema sanitario. Soprattutto per la saturazione per Covid dei posti letto totali sia in terapia intensiva (siamo al 61%, il doppio della soglia critica fissata al 30%), sia in area medica, 64%. Questa almeno l’istantanea aggiornata a domenica, perché negli ultimi giorni la situazione si è evoluta. Ieri i ricoveri per Covid in terapia intensiva erano 152 (-5 rispetto al giorno prima) con una saturazione del 61% e in area medica 807 (+3) con occupazione dei posti totali al 59%. Anche l’indice di trasmissione del contagio nella settimana presa in esame dal report è sceso leggermente, da 1.19 a 1.15, e resta sopra la soglia di allerta (la quota 1, da non superare per la zona gialla), ma sotto l’1.25 che porta dritti in zona rossa.

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