Stop AstraZeneca agli under 60. Nelle Marche 32 centri per i vaccini Covid per i medici di famiglia: ecco dove

Stop AstraZeneca agli under 60. Nelle Marche 32 centri per i vaccini Covid per i medici di famiglia: ecco dove
Stop AstraZeneca agli under 60. Nelle Marche 32 centri per i vaccini Covid per i medici di famiglia: ecco dove
di Maria Teresa Biancairdi
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Giovedì 8 Aprile 2021, 09:04 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 08:34

ANCONA - Stop da oggi alla somministrazione di AstraZeneca agli under 60: è la decisione del governo comunicata ieri sera durante una conferenza Stato-Regioni convocata d’urgenza con il ministro degli Affari regionali, Maria Stella Gelmini e il presidente del Consiglio superiore Sanità, Franco Locatelli.

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All’incontro ha preso parte l’assessore regionale Filippo Saltamartini che ha fatto una fotografia della situazione vaccini nelle Marche: «Abbiamo a disposizione 113.857 dosi vaccinali.

Tutto quello che dovevamo ricevere fino ad oggi lo abbiamo ricevuto. Siamo passati da 6mila somministrazioni ad oltre 9mila nella giornata di ieri».

Il piano

L’obiettivo è arrivare nei prossimi giorni a quota 10mila dosi giornaliere per poi arrivare a 12mila, fino a 15mila quando le consegne dei sieri saranno al massimo. Ma cosa accadrà adesso, con la limitazione di AstraZeneca, è un quesito tutto da chiarire. Secondo l’Ema «Sono state osservate trombosi venose cerebrali e di organi addominali con una diminuzione delle piastrine per le persone con meno di 60 anni. Tutti i sintomi – è stato detto- sono stati osservati dopo la 1 dose e, pertanto, è possibile somministrare il richiamo con AstraZeneca. Conseguentemente si dovranno aprire gli slot delle persone da 60 a 70 anni». Nel frattempo la Regione sta studiando il piano per consentire ai medici di famiglia di somministrare i vaccini non solo a domicilio ma anche punti di prossimità che consentano di aumentare le prestazioni e quindi le persone immunizzate. 
La riorganizzazione
Un primo elenco delle strutture da utilizzare è già sulla scrivania dell’assessore Saltamartini: in alcuni casi sono stati già individuati i locali, in altri invece si stanno definendo i particolari. Attualmente queste nuove sedi sono 11 in provincia di Pesaro e Urbino, 4 in provincia di Ancona (che però potrebbero essere integrate sia nel capoluogo sia in altre città del territorio), 3 nel Maceratese, 4 in provincia di Fermo e 10 nell’Ascolano. «Ad aprile arriveranno in tutto 210mila dosi antivirus che ci consentiranno di portare avanti le vaccinazioni di over 80, disabili e caregiver: categorie che completeranno il ciclo di immunizzazione tra maggio e giugno. A quel punto, dopo la fascia d’età tra i 70 ed i 79 anni passeremo a vaccinare i marchigiani dai 60 anni in su». Cammina di pari passo l’organizzazione della profilassi all’interno delle aziende che hanno aderito all’accordo siglato dalla Regione anticipando le mosse a livello nazionale: «Passeremo ad attivare il protocollo - rassicura Saltamartini - seguendo lo schema del piano di somministrazione». Al momento invece nessuna notizia sul coinvolgimento delle farmacie come centri di vaccinazioni, l’accordo è stagnante ed in fase di elaborazione.
La visita ufficiale
Nel frattempo oggi sarà nelle Marche (prima a Macerata, poi ad Ancona) il commissario straordinario all’emergenza Covid-19 Francesco Paolo Figliuolo assieme al capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Per l’occasione, Micaela Vitri consigliere regionale del Pd ha lanciato un appello al generale affinché «il Governo vigili su quanto sta avvenendo nelle Marche e spinga la giunta ad aumentare al più presto i punti vaccinazione popolazione nel rispetto del decreto sostegni che parla chiaro circa i punti di somministrazione con una capillarità ipotizzata di circa un luogo ogni 40mila abitanti. L’interrogazione che ho presentato in aula in data 11 febbraio, insieme al consigliere Biancani e ai colleghi del nostro gruppo consigliare, è caduta nel vuoto, così come gli appelli di tanti sindaci, mentre i disagi per i cittadini continuano ad aumentare».

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