Marche vicine alla zona gialla? Con i trend attuali cambio di colore improbabile per ora. E a Natale? Ecco quando potrebbe scattare

Marche vicine alla zona gialla? Bufala, c’è tempo per frenare. Con i trend attuali il cambio di colore è improbabile nei prossimi 30 giorni
Marche vicine alla zona gialla? Bufala, c’è tempo per frenare. Con i trend attuali il cambio di colore è improbabile nei prossimi 30 giorni
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Mercoledì 17 Novembre 2021, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 08:28

ANCONA - Ma davvero le Marche sono sul punto di passare in zona gialla? La prospettiva di una restrizione delle misure anti-Covid per la nostra regione, che molti analisti su scala nazionale danno per imminente, in realtà è un pericolo che si potrebbe affacciarsi più o meno tra quattro settimane, se i trend di contagi e ricoveri delineati negli ultimi due mesi non subiranno un’ulteriore impennata.

C’è dunque ancora tempo per frenare - assumendo condotte ancora più prudenti, accelerando sulla campagna vaccinale e spegnendo i focolai con provvedimenti mirati nei Comuni con incidenza dei casi più elevata - prima che un possibile passaggio in giallo arrivi a guastare le feste in vista del Natale, tra le terza e la quarta settimana di dicembre, introducendo nuove restrizioni: mascherine anche all’aperto, niente tavolate al ristorante se non tra conviventi, limiti di capienza anche per cinema, teatri e musei, meno spettatori negli eventi sportivi e discoteche chiuse.

Con gli andamenti attuali dei nuovi positivi e dei ricoveri per Covid nelle Marche - monitorati attentamente dall’Osservatorio epidemiologico della Regione, diretto dal dottor Marco Pompili - appare improbabile un passaggio in giallo nei prossimi 30 giorni. 


I tre parametri
Per il passaggio di colore, con le regole attuali dei decreti governativi anti-Covid, è necessario che una regione superi contemporaneamente tre parametri nel monitoraggio settimanale: l’incidenza dei nuovi positivi a Sars-Cov-2 e l’occupazione per Covid dei posti letto disponibili, in terapia intensiva e in area medica. Le Marche hanno oltrepassato da due settimane la soglia dei 50 casi settimanali per 100mila abitanti (ieri l’incidenza è salita a 106,8) e anche la saturazione per Covid dei posti letto in terapia intensiva proprio ieri è tornata appena sopra il limite critico del 10%. Con i 24 ricoveri di ieri, siamo al 10,1%, nonostante la Regione abbia di recente aumentato la disponibilità dei posti Covid in rianimazione portandola a 238. 
Ma mentre la Terapia intensiva dal 25 maggio a ieri ha superato il cutoff dei posti letto occupati ben 21 volte, la situazione in Area Medica è molto più tranquilla. Il numero delle ospedalizzazioni in reparti non intensivi (Malattie Infettive, Pneumologia e altri) ha superato i 150 posti letto Covid - su un totale di 966 - l’ultima volta il 25 maggio. Solo una volta negli ultimi sei mesi le Marche hanno dunque oltrepassato la soglia critica del 15% e con i 67 ricoveri di ieri, 3 in meno del giorno prima, la saturazione in Area Medica è del 6,9%. Per superare il limite critico, e far scattare la zona gialla, i ricoveri non intensivi dovrebbero più che raddoppiare e con il trend attuale sembra improbabile che ciò avvenga prima di quattro settimane. Nell’ultimo mese, par dare un’idea del trend, i ricoveri in reparti non intensivi sono saliti da 41 a 67 (+63%). I tempi di raddoppio, a meno di improvvisi rialzi, sarebbero intorno alle 5-6 settimane. La situazione attuale, grazie ai vaccini, non è neanche paragonabile all’ondata affrontata nell’autunno 2020. Il numero dei casi, inteso come valore medio settimanale, in questo novembre è il 35% dei positivi rilevati nello stesso periodo del 2020. Il numero dei posti letto occupati per Covid è il 15% dei posti occupati in Area medica e il 36% in terapia intensiva rispetto ai dati del novembre 2020. 


Decessi in frenata
I decessi per Covid in questo novembre sono stati 17, praticamente uno al giorno (ieri una 85enne di Ancona), mentre nel novembre 2020 erano stati in media 8 al giorno. Lo scudo della vaccinazione di massa per ora tiene, anche se è più difficile prevedere quale sarà l’andamento epidemico a fine dicembre, quando si avrà un picco di soggetti vaccinati da più di sei mesi dalla seconda dose, quindi con una platea più estesa di suscettibili al contagio e all’ospedalizzazione. L’antidoto è uno solo: correre a vaccinarsi e non dimenticarsi che il virus circola ancora ed è più contagioso, con la variante Delta, rispetto a un anno fa. 


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