ANCONA - Nove regioni, tra cui le Marche, in arancione e tre in rosso. Potrebbe essere questa la nuova mappa a colori dell’Italia in piena pandemia da Covid con il Dpcm che dovrebbe entrare in vigore domenica prossima. Il condizionale è d’obbligo visto che oggi si terrà un altro confronto tra Stato e Regioni, prima di avere la stesura definitiva delle misure governative post festività natalizie.
Ma sostanzialmente il nuovo un nuovo decreto dovrebbe confermare il divieto di spostamento tra regioni, strettamente legato alla proroga dello stato di emergenza, che resterà tale almeno fino al 30 aprile (il Cts aveva chiesto di mantenerlo fino al 31 luglio). Spuntano però anche opzioni di alleggerimento che, visti i dati, sembrano comunque ancora lontane dall’essere applicate: il Governo infatti ha intenzione di prevedere anche una quarta area, bianca, solo con incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti e Rt sotto a 1, fermo restando le misure delle mascherine e del distanziamento.
I colori
Fino a ieri sera il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, non aveva ricevuto indiscrezioni sul nuovo Rt settimanale, anche se gli esperti della Regione l’avrebbero valutato a 0,97. Un indice di contagio che meriterebbe la zona gialla, non fosse per i tre focolai nelle strutture ospedaliere di Urbino, Fermo e Macerata e per i dati sui ricoveri che non accennano a diminuire. Così le Marche sarebbero votate all’arancione assieme a Lazio, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Puglia, Umbria, Piemonte, Trentino Alto Adige. In questa fascia al momento ci sono già Calabria, Veneto, Lombardia, Sicilia ed Emilia Romagna. Toscana, Sardegna e Molise potrebbero rimanere in zona gialla.
Il report
A chiarire il quadro sarà il report della cabina di monitoraggio, di cui si avrà una bozza già nelle prossime ore. Le ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza, entreranno in vigore però solo domenica 17 gennaio mente per sabato l’ipotesi prevalente è che resti valida l’attuale colorazione.
Ipotesi in campo
Potrebbe invece restare solo un’indicazione, l’attuale regola che consente una volta al giorno a massimo due persone di andare a trovare parenti e amici, così come già avvenuto durante le vacanze di Natale. Restano ancora chiusi gli impianti di sci mentre si apre uno spiraglio sul fronte del turismo culturale di prossimità: i musei potrebbero riaprire nelle regioni in area gialla. Verrà inoltre confermato il divieto di spostamento tra le regioni, anche quelle gialle, il coprifuoco dalle 22 alle 5 e l’apertura dei ristoranti fino alle 18 nelle zone gialle. Sarà poi introdotto il divieto di vendita d’asporto per i bar a partire dalle 18 per evitare gli assembramenti causati dalla movida. Ma su quest’ultimo punto è ancora aperta una trattativa con le regioni, che chiedono di limitare solo alle bevande il divieto di asporto.
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