Marche, l’arancione è a un passo. Ecco da quando. Limite superato in terapia intensiva, l’area medica è al 29,2%. Ma la quarta ondata si sta sgonfiando

Contagi in frenata, ma nelle dimissioni c’è un imbuto per carenza di strutture territoriali

Marche, l arancione è a un passo. Ecco da quando. Limite superato in terapia intensiva, l area medica è al 29,2%. Ma la quarta ondata si sta sgonfiando
Marche, l’arancione è a un passo. Ecco da quando. Limite superato in terapia intensiva, l’area medica è al 29,2%. Ma la quarta ondata si sta sgonfiando
di Lorenzo Sconocchini
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Martedì 25 Gennaio 2022, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 08:22

ANCONA - Se non proprio l’inizio della fine, si vede finalmente almeno la fine del principio, come avrebbe detto Churchill, di questa quarta ondata di contagi, la più alta in 23 mesi di epidemia da Coronavirus. Ma paradossalmente le Marche rischiano di finire in zona arancione proprio mentre le curve di contagi e ricoveri stanno per invertire la tendenza. La frenata degli ultimi giorni, sia nell’incidenza che nelle ospedalizzazioni per Covid, potrebbe infatti non bastare per scongiurare l’ingresso in zona arancione da lunedì prossimo, anche se un alleggerimento della situazione sanitaria ormai è dietro l’angolo. 

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Il picco record
Si sta entrando nella coda di questa ondata iniziata a metà ottobre, spinta dalla variante Omicron fino a raggiungere picchi di contagi 15 volte superiori rispetto a un anno fa, nonostante lo scudo dei vaccini. Ieri, dopo due giorni in calo, i ricoveri per Covid nelle Marche sono tornati a salire, arrivando a quota 350 (+9), 54 in terapia intensiva (+1) e 296 in area medica (+8). Siamo a una soglia di saturazione per Covid del 21,1% dei posti letto totali in terapia intensiva (oltre la soglia del 20) e anche in Area medica (29,2%) siamo a un passo dal limite del 30%. 
Difficile che i dati di giovedì, decisivi per il prossimo monitoraggio e l’attribuzione dei colori, consentano di non sforare entrambi i parametri, anche se nelle ultime settimane i ricoveri hanno avuto un trend altalenante e fino all’ultimo non sono escluse sorprese.

Se le Marche dovessero finire in zona arancione dal 31 gennaio, sarebbe una beffa, anche se il cambiamento delle misure restrittive dal giallo all’arancione si sente solo per i non vaccinati (che potranno spostarsi dal proprio comune solo per lavoro, salute e altre comprovate esigenze) mentre per chi ha il Green pass rinforzato non cambierà nulla. Prima di tornare in giallo, anche in caso di abbassamento stabile dei parametri, dovranno passare tre settimane. 


Il cambio dei parametri
A meno che nel frattempo il Governo non decida di cambiare i criteri del monitoraggio, distinguendo tra ricoveri con Covid e per Covid, come chiedono da settimane le Regioni, con una proposta che ora il Comitato tecnico-scientifico ha deciso di esaminare. Ma cambiare colore lunedì sarebbe come inciampare in vista del traguardo, perché le curve dei contagi e delle ospedalizzazioni sembrano destinate a flettersi, secondo le ultime proiezioni. Il rischio di sforamento della saturazione in area medica per altro è legato a un imbuto che si sta creando come effetto collaterale della variante Omicron. 


L’effetto Omicron 
I pazienti contagiati da questa mutazione del virus, meno aggressiva della Delta, possono essere trattati con una bassa intensità di cura, con una gestione meno ospedalizzata e più residenziale. Ma al momento nelle Marche non c’è un numero sufficiente di strutture territoriali che consentano di dimettere dagli ospedali tutti i pazienti che arrivano nella fase conclusiva del loro percorso sanitario. E cosi se ne dimettono meno di quanti potrebbero lasciare gli ospedali continuando la degenza nelle strutture territoriali (sette in tutte le Marche) dove ora sono assistiti 215 pazienti Covid, mentre altri 63 ieri si trovavano nei pronto soccorso di 9 ospedali in attesa di ricovero. Intanto l’epidemia sta frenando, anche se i colpi di coda della Delta continuano ad aggiornare la contabilità dei decessi: ieri altri 8, tra gli 80 e i 92 anni. Dopo l’impennata da capogiro della scorsa settimana, dovuta in gran parte a un nuovo metodo di conteggio introdotto dal 12 gennaio con il via libera alla diagnostica con il solo test antigenico rapido, la curva dei contagi nelle Marche si va stabilizzando, con incrementi dell’incidenza settimanale sempre più contenuti: ieri eravamo al 74%, giovedì si era toccato il picco del +200% in 7 giorni. La fase di assestamento, necessaria per smaltire l’arretrato dei casi accertati con test rapidi, si è conclusa e ormai da 3-4 giorni l’incidenza annotata nei bollettini dell’Osservatorio epidemiologico regionale ha un ritardo diagnostico di neanche 2 giorni. Ieri, con 2.268 nuovi casi (quasi il 40% di 5.747 tamponi) l’incidenza è salita a 2.664 casi settimanali ogni 100mila abitanti. 

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