ANCONA Era solo questione di tempo. Gli esperti in materia lo avevano già previsto con largo anticipo. Tra questi, il professor Stefano Menzo - direttore del laboratorio di Virologia degli Ospedali riuniti di Torrette e docente di Microbiologia alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche - che, proprio ieri sulle pagine del Corriere Adriatico, aveva parlato di un’alta probabilità che la variante indiana stesse già circolando nel nostro territorio in maniera asintomatica.
L’analisi dei tamponi
Poi, ieri, è arrivata la prova del nove dall’analisi dei tamponi. Ed è stato proprio il laboratorio da lui diretto a sequenziare i primi tre casi di mutazione Delta nelle Marche. Si tratta di tre donne, con prelievi fatti il 22 ed il 23 giugno negli ospedali di Senigallia e Fermo.
Il report dell’Iss
Secondo il report dell’Istituto superiore di sanità pubblicato ieri e relativo a 31.158 casi di infezione, la prevalenza della Delta in Italia è almeno al 16,8% (era appena il 4,2% a maggio): una percentuale distante dalla variante inglese Alfa (al 74,92%), ma in crescita rapidissima. Così come in crescita è anche la variante Kappa, sottotipo della Delta. Dallo scorso lunedì è in vigore, su tutto il territorio italiano, un’ordinanza che prevede la quarantena di cinque giorni per coloro che arrivano dall’Inghilterra, così da cercare di rendere i confini meno permeabili alla mutazione. A ricordarlo è stato il sottosegretario alla Sanità Andrea Costa, ieri nelle Marche per un tour tra Ancona e San Benedetto del Tronto durante il quale ha fatto un punto con Palazzo Raffaello su situazione pandemica e Pnrr.
Il tour del sottosegretario
«I dati ci dicono che, di fronte a cittadini che hanno completato il ciclo di vaccinazione, la variante Delta è molto meno aggressiva – spiega –. Ci può essere un contagio, ma raramente porta all’ospedalizzazione. Dobbiamo potenziare il sequenziamento del virus ed abbiamo messo a disposizione 10 milioni di euro». Quanto alla campagna vaccinale made in Marche, sono state somministrate 843.120 prime dosi e 391.781 richiami, con una media giornaliera di somministrazioni che, ad oggi, si assesta sulle 14mila circa al giorno. Per oggi è previsto l’arrivo di 9.900 sieri Moderna ed almeno 1.750 Johnson & Johnson, dopo la fornitura di circa 80mila Pfizer consegnata mercoledì. «In questo territorio è stato fatto un lavoro straordinario, con numeri che posizionano le Marche al di sopra della media nazionale – ha evidenziato Costa, accompagnato dal governatore Francesco Acquaroli e dall’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini prima all’Inrca e poi all’hub vaccinale al PalaPrometeo di Ancona –: continuiamo così, nella consapevolezza che la vaccinazione è l’unica via d’uscita, anche nei confronti di eventuali varianti. Confermo l’obiettivo di arrivare a fine settembre all’immunità di gregge nel nostro Paese».
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