Covid, la variante Delta nelle Marche: tre casi con il ceppo indiano già accertati. Tutte donne, non vaccinate e in città diverse. Ecco dove

Covid, la variante Delta nelle Marche: tre casi con il ceppo indiano già accertati. Tutte donne, non vaccinate e in città diverse. Ecco dove
​Covid, la variante Delta nelle Marche: tre casi con il ceppo indiano già accertati. Tutte donne, non vaccinate e in città diverse. Ecco dove
di Martina Marinangeli
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Sabato 26 Giugno 2021, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 27 Giugno, 10:22

ANCONA Era solo questione di tempo. Gli esperti in materia lo avevano già previsto con largo anticipo. Tra questi, il professor Stefano Menzo - direttore del laboratorio di Virologia degli Ospedali riuniti di Torrette e docente di Microbiologia alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche - che, proprio ieri sulle pagine del Corriere Adriatico, aveva parlato di un’alta probabilità che la variante indiana stesse già circolando nel nostro territorio in maniera asintomatica. 

 
L’analisi dei tamponi
Poi, ieri, è arrivata la prova del nove dall’analisi dei tamponi. Ed è stato proprio il laboratorio da lui diretto a sequenziare i primi tre casi di mutazione Delta nelle Marche. Si tratta di tre donne, con prelievi fatti il 22 ed il 23 giugno negli ospedali di Senigallia e Fermo.

A Fermo i tamponi Delta sono stati individuati su due donne straniere. A Senigallia su una donna di una famiglia milanese composta dai genitori, figlio e nonna. Nessuna delle tre pazienti Delta si era vaccinata. Ovviamente il dipartimento prevenzione Asur, più che mai, si è tuffato nel tracciamento dei casi positivi: la famiglia della paziente Delta è tutta positiva (tutti non vaccinati), per esempio, ma il sequenziamento genomico ancora non ha fornito il risultato sul tipo di variante in circolazione. Difronte ai primi casi di variante Delta, la nota positiva è che, nel frattempo, la vaccinazione sta procedendo a tappe forzate e più immunizzati ci saranno a stretto giro di posta, meno probabilità avrà la mutazione di circolare. 


Il report dell’Iss
Secondo il report dell’Istituto superiore di sanità pubblicato ieri e relativo a 31.158 casi di infezione, la prevalenza della Delta in Italia è almeno al 16,8% (era appena il 4,2% a maggio): una percentuale distante dalla variante inglese Alfa (al 74,92%), ma in crescita rapidissima. Così come in crescita è anche la variante Kappa, sottotipo della Delta. Dallo scorso lunedì è in vigore, su tutto il territorio italiano, un’ordinanza che prevede la quarantena di cinque giorni per coloro che arrivano dall’Inghilterra, così da cercare di rendere i confini meno permeabili alla mutazione. A ricordarlo è stato il sottosegretario alla Sanità Andrea Costa, ieri nelle Marche per un tour tra Ancona e San Benedetto del Tronto durante il quale ha fatto un punto con Palazzo Raffaello su situazione pandemica e Pnrr. 


Il tour del sottosegretario
«I dati ci dicono che, di fronte a cittadini che hanno completato il ciclo di vaccinazione, la variante Delta è molto meno aggressiva – spiega –. Ci può essere un contagio, ma raramente porta all’ospedalizzazione. Dobbiamo potenziare il sequenziamento del virus ed abbiamo messo a disposizione 10 milioni di euro». Quanto alla campagna vaccinale made in Marche, sono state somministrate 843.120 prime dosi e 391.781 richiami, con una media giornaliera di somministrazioni che, ad oggi, si assesta sulle 14mila circa al giorno. Per oggi è previsto l’arrivo di 9.900 sieri Moderna ed almeno 1.750 Johnson & Johnson, dopo la fornitura di circa 80mila Pfizer consegnata mercoledì. «In questo territorio è stato fatto un lavoro straordinario, con numeri che posizionano le Marche al di sopra della media nazionale – ha evidenziato Costa, accompagnato dal governatore Francesco Acquaroli e dall’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini prima all’Inrca e poi all’hub vaccinale al PalaPrometeo di Ancona –: continuiamo così, nella consapevolezza che la vaccinazione è l’unica via d’uscita, anche nei confronti di eventuali varianti. Confermo l’obiettivo di arrivare a fine settembre all’immunità di gregge nel nostro Paese».

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