ANCONA - La macchina per la vaccinazione anti-Covid nei luoghi di lavoro scalda i motori, ma ha perso la spinta propulsiva rispetto a quando, lo scorso marzo, è stato deliberato l’accordo tra Regione ed associazioni di categoria per aprire questo canale. All’epoca, la campagna di somministrazioni era appena agli inizi. Oggi, invece, gli hub vaccinali macinano inoculazioni senza sosta e ci si chiede se abbia ancora senso percorrere questa strada. Allo stato attuale delle cose, non ci si aspettano numeri importanti.
Le associazioni si organizzano
Tuttavia, anche se con meno entusiasmo, le associazioni di categoria si sono organizzate.
Gli accordi sottoscritti
Tuttavia, ha deliberato «di mantenere validi gli accordi sottoscritti con le strutture sanitarie private per le aziende che ritengano utile questa alternativa. Sarà l’occasione per sperimentare tale modalità organizzativa, nella prospettiva di eventuali vaccinazioni nel prossimo inverno». Pensiero, quest’ultimo, condiviso da Marco Pierpaoli, segretario generale di Confartigianato Ancona e Pesaro, secondo cui «è un’ulteriore opportunità di prospettiva, per i richiami tra settembre e dicembre», mentre il direttore di Cna Ancona Massimiliano Santini osserva come «tutto sia sbiadito rispetto a quando abbiamo firmato l’accordo perché ora la campagna vaccinale ha accelerato. Ma ci sono diversi nostri imprenditori che ci chiedono di aprire questo canale, benché obiettivamente depotenziato». Amplia il ragionamento Sandro Assenti, presidente Confesercenti Marche: «questo accordo è importante, in particolare, per il segmento turistico ora che è estate. Aver aperto le prenotazioni anche ai giovani, fascia a cui saranno indirizzati molti vaccini, potrebbe penalizzarlo?».