Marche, 23 Comuni finiscono sotto osservazione per i no vax tra gli over 60. Ecco l'elenco della regione

Marche, mancano ancora molti over 60 alla vaccinazione anti-Covid
Marche, mancano ancora molti over 60 alla vaccinazione anti-Covid
di Maria Teresa Bianciardi
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Mercoledì 21 Luglio 2021, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 09:38

ANCONA - La statistica generale racconta che nelle Marche l’87,3% degli over 60 ha aderito alla campagna vaccinale anti Covid e, dati alla mano, il risultato può considerarsi soddisfacente. Ma non basta. Perchè andando nel particolare e studiando quel 12,7% che ancora manca per arrivare alla totalità delle persone protette dal micidiale virus, si scopre che in 23 Comuni della regione c’è una fetta importante di cittadini appartenenti a questa fascia di età che preferisce non vaccinarsi. 

 
Il dossier
Si tratta per lo più di marchigiani che vivono nei borghi distanti dagli hub vaccinali, non per forza no vax convinti, forse più scettici riguardo al siero oppure impossibilitati a raggiungere i punti vaccinali. Per questo motivo l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, sta organizzando dei centri mobili di vaccinazione per raggiungere i Comuni dell’entroterra e cercare di aumentare il più possibile la copertura degli over 60. Ma ci sono Comuni dove l’andamento della profilassi fa sospettare la presenza di cittadini decisi a non farsi iniettare il siero, poiché si tratta di cittadine da cui è possibile arrivare all’hub antivirus.

Come Gabicce, dove l’adesione - nonostante la presenza di un centro vaccinale - è arrivata al 77,2% per gli over 60 e al 35% nella fascia di età tra i 12 ed i 59 anni. Sempre in provincia di Pesaro salta agli occhi la situazione di Gradara, a tre chilometri da Gabicce con il 78% di vaccinati nella fascia dio età dai 60 anni in su e il 35,9% tra gli under 60.

Così Tavullia, comune del Pesarese che ha registrato un’adesione del 78,6% tra gli over 60 e del 44,6% tra gli under 60. 


L’obiettivo
Ma se il primo obiettivo della Regione è quello di andare a proteggere il più possibile i marchigiani in età più a rischio ospedalizzazione in caso di contagio, non deve essere sottovalutata anche la situazione delle fasce di età tra i 12 ed i 59 anni. Perchè a settembre la situazione virus potrebbe diventare intricatissima con l’avvio dell’anno scolastico e con una percentuale decisamente bassa di studenti protetti con il siero antiCovid il rischio di non riuscire ad intercettare positivi asintomatici è molto alto, aumentando così la possibilità che il virus si insinui nelle famiglie dove ancora qualcuno non ha effettuato il vaccino.

La sanità marchigiana non reggerebbe un’altra ondata con ospedali nuovamente sotto stress ed i reparti al limite della gestione. Quindi l’obiettivo primario è quello di spingere sulla vaccinazione per attutire più possibile gli effetti del coronavirus sulla popolazione. Dunque si comincia la caccia ai no vax, per scelta o per impossibilità di raggiungere i centri vaccinali.

Nell’elenco messo a punto dalla Regione, sono 23 i Comuni che saranno segnati in rosso nella mappa: i primi tre Comuni con le percentuali più basse di vaccinazioni sono Monte Cavallo, Ussita e Castelsantangelo sul Nera, tutti e tre nel Maceratese e nel cratere del sisma del 2016. Qui le percentuali di adesione variano dal 59 al 62% per gli over 60 e dal 33 al 42% tra gli under 60. Tutti gli altri hanno superato la soglia del 70% ma non arrivano all’80.

La cabina di regia
Nel frattempo ieri l’assessore Saltamartini ha partecipato alla conferenza Stato-Regioni per approfondire la norma sulla privacy che riguarda le persone - specialmente sanitari e personale scolastico - non ancora sottoposti a profilassi. Un passaggio fondamentale per capire se sia possibile rendere obbligatorio il vaccino anche per i lavoratori della scuola, visto il dibattito che si sta alimentando a livello nazionale.

Ma allo stesso tempo l’assessorato alla Sanità della Regione Marche ha rilevato una certa resistenza alla somministrazione del vaccino AstraZeneca come pure per il monodose Johnson&Johnson: i cittadini chiedono infatti esplicitamente di poter avere i sieri Pfizer e Moderna, ed anche i medici di base sarebbero cauti su i primi due vaccini anti Covid.

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