Covid, a luglio cresce l'incidenza dei casi ma non i pazienti. Il monito per settembre dal boom di quarantene

Un reparto di rianimazione
Un reparto di rianimazione
di Lorenzo Sconocchini
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Martedì 27 Luglio 2021, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 15:55

ANCONA - Sospinti dalla turbo-variante delta, ormai largamente dominante anche nella nostra regione, i nuovi casi positivi a Sars-Cov-2 e alle sue mutazioni raddoppiano ogni 7-8 giorni.

Rispetto alla curva piatta di fine giugno i contagi si sono ormai moltiplicati più di 8 volte, passando nelle Marche da un’incidenza settimanale di 4,6 casi ogni 100mila residenti al picco raggiunto ieri di 38,56, con 579 casi in sette giorni.

Ben 54 solo nell’ultima tornata di analisi, che essendo riferita a una giornata domenicale (su 315 persone sottoposte a test molecolare per diagnosi) non sono certo pochi, più di uno ogni 6 tamponi esaminati. Ma l’impennata di casi che si è registrata nella nostra regione dall’inizio di luglio - grazie all’effetto protettivo dei vaccini sui soggetti più fragili - non ha trainato verso l’alto le curve dei ricoveri e dei decessi.


Quattro in terapia intensiva
Alla data di ieri negli ospedali marchigiani erano ricoverati per Covid in tutto 19 pazienti, 4 dei quali in terapia intensiva (+1 rispetto al giorno prima). Siamo praticamente alla stessa situazione del 30 giugno scorso (20 ricoveri, 4 in intensiva) prima che l’epidemia riprendesse a correre alimentata dalla contagiosità della variante delta che in quattro settimane ha fatto balzare l’indice di trasmissibilità Rt nelle Marche da un valore di 0.44 a 1.46. E se è vero che in genere la curva dei ricoveri viaggia con due settimane di ritardo rispetto a quella dei contagi, per il tempo che serve a Covid-19 per manifestarsi nelle forme più aggressive, ormai di settimane ne sono trascorse quattro e le curve restano disaccoppiate.


Ancora più netto il divario del trend dei decessi correlati all’epidemia.

Nel mese di giugno, quando ancora le vittime del Coronavirus erano in buona parte persone contagiate durante l’ultima ondata di primavera, nelle Marche c’erano stati 21 morti addebitati all’epidemia. Nel mese di luglio il bilancio parziale è fermo a quota tre vittime, l’ultima registrata martedì scorso, una 92enne di Fermo.


Numeri da zona bianca
I numeri delle Marche restano largamente da zona bianca, soprattutto alla luce dei nuovi parametri introdotti dal Governo per determinare i colori delle Regioni, basati non soltanto sull’incidenza settimanale dei contagi ma anche sulla percentuale di occupazione per Covid dei reparti ospedalieri. Se anche le Marche sforassero nel monitoraggio quota 50 nuovi casi per 100mila abitanti (evento che con questo trend potrebbe avvenire già nella prima settimana di agosto) le proiezioni sui ricoveri sono lontanissime dalle soglie limite di occupazione dei posti letto fissate nell’ultimo decreto per restare in zona bianca: il 10% in terapia intensiva e il 15% in area medica. Ieri le Marche erano all’1,6% in Area medica (15 posti occupati per Covid su un totale di 951) e all’1,9% in terapia intensiva (4 su 209).


Il rialzo dei contagi registrato a partire dal primo luglio si è invece immediatamente fatto sentire sulla curva dei “positivi attuali”, i marchigiani cioè con un’infezione da Sars-Cov-2 ancora attiva. Il 30 giugno erano 1.287, ieri sono saliti a 1.691, nonostante il trend delle guarigioni sia sostenuto (869 nel mese di luglio) e abbia superato quota 100mila dall’inizio dell’epidemia. In risalita anche le quarantene precauzionali, di soggetti cioè che non hanno avuto ancora una diagnosi ma restano in isolamento dopo contatti ravvicinati con persone contagiate: a luglio sono praticamente raddoppiate, salendo da 1.385 a 2.674.

In tutto i marchigiani a casa in isolamento, sia per contagio accertato che in quarantena precauzionale, sono 4.365, +63% rispetto a fine giugno. Un’impennata da non sottovalutare soprattutto in vista della riapertura delle scuole di metà settembre, che rimarca l’importanza delle vaccinazioni tra i più giovani (attualmente la maggior parte dei contagiati sono under 24) per evitare che al ritorno in classe riprendano focolai, quarantene e faticose alternanze tra lezioni dal vivo e didattica a distanza. 

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