Test rapidi per il Covid anche dal medico: firmato l’accordo in Regione. Con i pediatri invece si tratta ancora

Test rapidi anche dal medico: firmato l’accordo in Regione. Con i pediatri invece si tratta ancora
Test rapidi anche dal medico: firmato l’accordo in Regione. Con i pediatri invece si tratta ancora
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Martedì 1 Dicembre 2020, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 12:32

ANCONA  - La trattativa è stata lunga, ma alla fine si è raggiunto l’obiettivo. La Regione ha ieri siglato l’accordo con la medicina generale per l’esecuzione dei tamponi antigenici rapidi. Una declinazione del protocollo collettivo nazionale sottoscritto il 28 ottobre scorso con le organizzazioni sindacali del settore Fimmg ed Intesa sindacale, secondo il quale i medici convenzionati sono chiamati ad integrare tra i propri compiti l’esecuzione dei tamponi antigenici mediante accesso su prenotazione e previo triage telefonico. Ancora in corso, invece, il confronto con i pediatri di libera scelta. 

 
L’accordo integrativo regionale suggellato ieri ed oggetto di una delibera approvata in serata, nello specifico, prevede che i medici di base marchigiani, mediante l’organizzazione delle attività nell’ambito delle equipe territoriali, garantiscano ai propri assistiti l’esecuzione degli antigenici, coordinandosi con i direttori di distretto dell’Asur. «L’accordo – osserva Massimo Magi, segretario regionale Fimmg Marche – ci vede particolarmente soddisfatti perché conferma la logica che perseguiamo da tempo, ovvero quella di costruire un rafforzamento dell’assistenza territoriale. Questa ulteriore attività, unitamente a quella della diagnostica di primo livello (a breve attivata nei nostri studi), segna un ulteriore passo nella direzione della collaborazione e sviluppo di questo obiettivo della medicina del territorio».
Il segnale di collaborazione
Stessa soddisfazione espressa anche dall’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, secondo cui «c’è stata l’ampia disponibilità, da parte di tutti i rappresentanti sindacali, e questo è un segno di grande maturità poiché i medici di famiglia sono il vero “front-office” della sanità territoriale, pagando un prezzo altissimo anche in termini di vite umane a causa dell’emergenza Covid».

Un aiuto ulteriore anche nell’ottica dello screening di massa che la Regione intende mettere in campo già da metà dicembre, per scattare una fotografia il più precisa dello stato del contagio. Un’operazione imponente, che punta a testare tra le 800mila e le 900mila persone nelle Marche, e dunque serve un’ampia platea di soggetti che possano effettuare i tamponi. L’accordo con i medici di base fa il paio con quello chiuso nei giorni scorsi con Federfarma per permettere alle farmacie di eseguire i test sierologici. Saltamartini ha fatto inoltre sapere che «anche le parafarmacie hanno dato la loro disponibilità e siamo aperti a far si che diventino uno dei bracci operativi del tracciamento, ma al momento non c’è una intesa né con il Servizio sanitario nazionale né con quello regionale e le parafarmacie non sono collegate con il sistema di trasmissione telematica dei dati».

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