Le Marche al terzo posto in Italia per contagi. Terapie intensive al collasso, il Covid occupa il 42% dei letti, più casi sintomatici

Le Marche al terzo posto in Italia per contagi. Terapie intensive al collasso, il Covid occupa il 42% dei letti, più casi sintomatici
di Lorenzo Sconocchini
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Lunedì 8 Marzo 2021, 02:00

ANCONA - Aumenta la pressione dell’epidemia da Coronavirus sugli ospedali marchigiani. Se nell’ultimo monitoraggio della cabina di regia, basato su dati di una settimana fa, la classificazione di rischio era “alta” anche per il sovraccarico dei reparti, ora la situazione è decisamente peggiorata.

Dal 28 febbraio a ieri i ricoveri per Covid in terapia intensiva sono saliti da 72 a 98 (42% di saturazione) e quelli in area medica da 582 a 616 (51%). Per fronteggiare l’onda di piena dell’aumento dei casi sintomatici (una media giornaliera di oltre 90 nell’ultima settimana) la sanità marchigiana sta cercando di riorganizzarsi, come ha già iniziato a fare l’ospedale regionale di Torrette aumentando da 38 a 50 i posti nel reparto Cov4 e sospendendo l’attività chirurgica non urgente per prepararsi all’aumento dei posti in terapia intensiva, visto che i 21 letti di Rianimazione riservati ai pazienti Covid sono quasi tutti occupati. 


Le dimissioni
In tutto i pazienti Covid ricoverati nelle Marche sono saliti a 714, con un +20 rispetto al giorno prima (+4 in terapia intensiva) nonostante 39 dimissioni e 16 decessi in ambito ospedaliero registrati sabato. E se si aggiungono gli 80 pazienti positivi assistiti nei pronto soccorso della regione e i 192 in degenza nelle Rsa territoriali, arriviamo a 986 malati Covid in carico alle strutture sanitarie marchigiane, una curva in progressiva crescita che si avvicina sempre di più al picco della prima ondata, con i 1.168 pazienti Covid di fine marzo 2020. E continuano ad aumentare i marchigiani in isolamento domiciliare (9.764, +168 risspetto a sabato) nonostante il ritmo vorticoso con cui vengono attestate le guarigioni (648 solo ieri) che ormai hanno superato quota 60mila dall’inizio dell’epidemia. 
Ma il trend dei contagi - in attesa che si sentano gli effetti della zona arancione in vigore dal primo marzo in tutta la regione e di quella rossa attiva da sabato nelle province di Ancona e Macerata - al momento è difficile da sostenere nei pronto soccorso e nei reparti Covid. Negli ultimi tre giorni nelle Marche sono stati diagnosticati più di 2.700 nuovi casi, con una percentuale di positivi di un terzo rispetto alle persone sottoposte a tampone molecolare nel percorso nuove diagnosi. Nell’ultima settimana le Marche hanno avuto un’incidenza di 344 nuovi casi ogni 100mila abitanti, una densità di circolazione del virus in rapporto alla popolazione inferiore solo a quella dell’Emilia Romagna (427 casi) e della provincia autonoma di Trento (345). 
Ieri il Servizio Sanità della Regione ha comunicato l’accertamento di altri 852 positivi su 2.684 test molecolari, a cui si aggiungono altri 66 su 803 test antigenici rapidi che dovranno però avere conferma con tampone molecolare. Dall’inizio dell’epidemia sono 73.111, quasi il 5% della popolazione residente, i marchigiani contagiati dal Coronavirus. Anche ieri il contributo maggiore alla contabilità dell’epidemia è arrivato dalla provincia di Ancona, con 353 positivi su 852 totali, seguita da Pesaro Urbino (186) Macerata (109), Fermo (101) e Ascoli Piceno (74), mentre 29 positivi sono residenti fuori regione.
In aumento il numero dei sintomatici (97, l’11,4% del totale) mentre il tracciamento dei dipartimenti di prevenzione confermano che le occasioni più frequenti per essere contagiati sono i contatti stretti di casi positivi (amici, parenti, compagni di gioco) ben 305 in un giorno, i contatti in ambito domestico (210).

Pesano ancora i casi di infezione contratti in ambiente di lavoro (19), mentre in attesa che la didattica a distanza “sterilizzi” il capitolo dei contagi in ambito scolastico, ieri se sono registrati altri 20 positivi tra studenti di ogni grado di formazione. 


Quattro vittime
In calo ieri (ma è meglio non parlare di trend, perché avviene sempre di domenica) il numero di decessi notificati dal Servizio Sanità come correlati al Covid: quattro in tutta la regione, di età tra i 77 e i 96 anni. Tutti pazienti con patologie pregresse, ma di sicuro con aspettative di vita ben diverse se non avessero contratto il virus. Il totale delle vittime marchigiane sale a 2.338.

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