La curva del Covid risale, la Regione prepara un piano in nove mosse per favorire la terza dose. Ecco che cosa prevede

La curva del Covid risale, la Regione prepara un piano in nove mosse per favorire la terza dose. Ecco che cosa prevede
La curva del Covid risale, la Regione prepara un piano in nove mosse per favorire la terza dose. Ecco che cosa prevede
di Martina Marinangeli
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Sabato 13 Novembre 2021, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 10:01

ANCONA - Il piano d’attacco della Regione per arginare la quarta ondata del Covid, spingendo sulla campagna vaccinale. Con la curva pandemica in risalita, nelle Marche come nel resto del Paese, serve un cambio di passo soprattutto sulla terza dose, che registra ancora un’adesione molto bassa. Per questo, giovedì i vertici sanitari regionali sono stati convocati dall’assessorato di rifermento al fine di mettere in campo tutte le misure necessarie per rendere il più agevole ed organizzato possibile il secondo tempo della campagna vaccinale, cercando di coinvolgere anche chi non ha ancora ricevuto neppure la prima dose. 

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Accelerare l’iter
«Le terze dosi sono il completamento del ciclo vaccinale e dai dati in nostro possesso è necessario accelerare l’iter», suona la carica il titolare della delega alla Sanità Filippo Saltamartini.

Stando al report ministeriale aggiornato a ieri, nelle Marche appena il 23,42% degli over 80 ha ricevuto la dose booster (31.239 su 133.365), percentuale che crolla al 6% se si passa alla fascia 70-79 (9.455 su 155.940). Male anche i sessantenni, che aderiscono solo al 4,6% (9.022 su 196.477). Per invertire la rotta, dal vertice di giovedì si è usciti con programma a tappe forzate che passa per l’individuazione di «hub adeguati a garantire un afflusso in aumento di persone da vaccinare – traccia il perimetro l’assessore –, tenendo conto che oltre ai prenotati, va garantita la somministrazione anche a chi non si è registrato, con un criterio unico in tutta la regione». Innanzitutto, prosegue Saltamartini, «serve l’omogeneità degli orari di apertura. Poi, se ci sono più di due linee produttive all’interno dell’hub, almeno due vanno indirizzate ai prenotati, e almeno una ai non prenotati». 


Le criticità riscontrate
Si è scesi poi nel dettaglio delle criticità riscontrate in alcuni centri vaccinali, come il Paolinelli di Ancona – dove mercoledì un guasto al ponte radio ha mandato in tilt il sistema, creando lunghe code di persone in attesa del siero – e quello di Fano, dove «deve essere richiesto l’intervento dei vigili per la regolazione della circolazione. E la protezione civile deve garantire l’assistenza delle persone fragili e anziane. Per ogni hub sono stati individuati i dirigenti, chiamati a garantire il buon andamento della vaccinazione: dovranno raccordarsi con il dottor Filippetti della Regione, che ha il compito di intervenire per ogni emergenza». Contestualmente, sono stati sollecitati i sindaci delle maggiori città ad individuare locali idonei, «posto che la maggior parte delle palestre sono state restituite alle attività sportive, ma l’Asur non ha la disponibilità di spazi per una vaccinazione di massa necessaria per la terza dose», fa notare il numero uno della sanità regionale. Anche i camper vaccinali andranno a supportare l’attività degli hub nel caso dovesse verificarsi un’affluenza importante, oltre a proseguire nei loro percorsi itineranti. «Non per ultimo – conclude Saltamartini – ieri (giovedì, ndr) sono scaduti i contratti per 56 medici vaccinatori inviati dall’ex commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri. Da fonti ministeriali, ho avuto l’assicurazione che i contratti verranno autorizzati dal 22 novembre fino a maggio. Tuttavia – la chiosa –, in questo lasso di tempo, sono aumentati i disagi anche organizzativi». Oltre a mettere la quinta alla macchina vaccinale, va tenuto sotto stretta osservazione l’andamento della curva, che ha ripreso a salire.

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