Rianimazioni oltre il limite, non si riesce a frenare il coronavirus con le nuove varianti. Marche verso la zona arancione

Rianimazioni oltre il limite, non si riesce a frenare il virus. Marche verso l’arancione
Rianimazioni oltre il limite, non si riesce a frenare il virus. Marche verso l’arancione
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Venerdì 26 Febbraio 2021, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 08:42

ANCONA  - Secondo i calcoli della regione - e dalle indiscrezioni arrivate in queste ore da Roma - l’indice di contagio nelle Marche, ossia il famigerato Rt, non dovrebbe anche stavolta arrivare a 1 (0,98). Ma questa settimana non sarà l’ago della bilancia che farà colorare tutto il territorio di arancione (20 Comuni dell’Anconetano lo sono ormai da diversi giorni): a pesare nella pare inevitabile retrocessione è soprattutto il superamento della soglia limite delle terapie intensive, il numero dei contagi che continua ad aumentare e la progressione verso l’alto dei casi sintomatici riscontrati tra i marchigiani risultati positivi. 

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Un quadro generale che fa capire come anche nella nostra regione il virus abbia ripreso a correre nella maniera più smodata, complici le varianti che hanno un indice di contagiosità molto alto. Dunque oggi si attendono i dati ufficiali della cabina di regia ma anche il governatore Francesco Acquaroli pare ormai rassegnato a vedere tutta la regione nuovamente arancione. E questo nonostante i provvedimenti che nelle ultime settimane sono stati presi anche a livello provinciale per cercare di frenare il Covid. Niente da fare.

Non è servita l’ordinanza tampone di vietare gli spostamenti dalla provincia di Ancona - la più colpita in questa ultima fase di pandemia - a cui è seguita la decisione di trasformare in zone arancioni 20 comuni dell’Anconetano dove i contagi sono particolarmente schizzati con focolai fuori controllo.

L’ultima riunione, dove si è deciso di far tornare in Dad le superiori e le seconde e terze medie nelle province di Ancona e di Macerata, è stata la conferma che la situazione nelle Marche difficilmente si riuscirà ad arginare senza subire nuovi provvedimenti del governo centrale che dovrebbero arrivare oggi con la definizione dei parametri da parte degli esperti dell’Iss. Zona arancione dunque. Ma da quando? Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini, ieri ha sottolineato che «le nuove eventuali misure di chiusura non scatteranno più dalla domenica, ma dal lunedì successivo. Così aiutiamo anche le attività economiche che non perderanno il weekend di lavoro».

E se questa decisione dovesse valere da subito - e non dal prossimo Dpcm - significa che la Regione Marche dovrà prolungare di un giorno l’ordinanza che ha messo in arancione i 20 Comuni dell’Anconetano, in scadenza domani con il rischio che i paesi restino per 24 ore in giallo fino allo scattare del nuovo colore in tutte le Marche. Intanto la regione tra le otto che hanno superato la soglia critica del 30% dei posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti Covid. Siamo al 36%, l’Abruzzo al 37%, il Friuli Venezia Giulia al 33% come la Lombardia, il Molise al 36%, la Provincia autonoma di Bolzano al 35%, la Provincia autonoma di Trento al 39% e l’Umbria al 57%.


Secondo il monitoraggio pubblicato sul portale dell’ Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), aggiornato a mercoledì, per quanto riguarda invece i posti letto nei reparti di malattie infettive, medicina generale e pneumologia, occupati da pazienti Covid−19 le Marche sono arrivate al 47% contro il 40% previsto come soglia critica. Le altre regioni ad alto rischi sono Molise (43%), Bolzano (41%) e Umbria (54%).

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