Oggi il report decisivo per le riaperture del 26. Primi effetti del ritorno in classe: 11 contagi in un giorno in ambito scolastico

Oggi il report decisivo per le riaperture del 26. Primi effetti del ritorno in classe: 11 contagi in un giorno in ambito scolastico
di Lorenzo Sconocchini
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Venerdì 23 Aprile 2021, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 09:08

ANCONA Si avvertono le prime avvisaglie del ritorno a scuola, soprattutto con i focolai Covid negli asili, e ci sono territori dove l’epidemia fatica più che altrove a raffreddarsi, soprattutto in certe zone di Pesaro Urbino e nel Piceno.

Ma oggi le Marche si presentano al consueto monitoraggio del venerdì tra le Regioni sicure di strappare il pass per la zona gialla da lunedì prossimo, dopo quasi due mesi tra l’arancione e il rosso. Anche gli ultimi dati attesi dalla Cabina di regia nazionale, che aggiorna i numeri fino alla vigilia del report per avere un quadro attuale dei contagi, confermano che le curve dell’epidemia nelle Marche piegano ancora verso il basso. 
Con i 272 nuovi positivi registrati dai bollettini di ieri, la nostra regione chiude la settimana sotto i 2mila contagi, come non capitava da sei mesi, da prima dell’impennata di fine ottobre. L’incidenza settimanale dei casi per 100mila abitanti, in pratica “densità” del virus rispetto alla popolazione, è scesa a quota 129, quasi la metà del limite di 250 fissato dal governo per far scattare il lockdown. Anche l’indice di trasmissibilità del contagio, che misura la velocità con cui il virus è capace di passare da persona a persona, resta in zona di sicurezza e secondo le stime della vigilia l’Rt oggi è destinato per le Marche a scendere ancora, da 0.90 della scorsa settimana a 0.80. 


Le saturazioni
Il report sul sovraccarico ospedaliero, calcolato sui dati di domenica scorsa, segnala un’occupazione per Covid del totale dei posti di letto del 41% in Area medica e del 39% in Terapia intensiva, in ribasso rispetto al report precedente, che dava alle Marche una classificazione di rischio complessivo “moderato”: giudizio che, abbinato a un Rt sotto l’1, garantisce la zona gialla.

Senza considerare poi che negli ultimi giorni i dati dei ricoveri sono migliorati ancora, anche se ne vedremo gli effetti solo nel report di venerdì 30 aprile: ieri il totale dei pazienti Covid è sceso a 596 (-13 sul giorno prima), con 72 pazienti in terapia intensiva (-7). Le percentuali di occupazione così sono dimunuite al 38,8% in Area medica e anche in terapia intensiva sono a un passo dal rientrare dopo mesi sotto la soglia critica, visto che siamo al 30,4%. E se nel pass per la zona gialla conteranno anche i risultati della campagna vaccinale in corso, le Marche sono in linea con gli step fissati dal governo, visto che ieri erano la seconda regione italiana, dopo il Veneto, per percentuale di dosi somministrate rispetto a quelle consegnate (85,9%).


I rischi
Una situazione dell’epidemia in generale regressione, non fosse per la curva dei decessi ancora drammaticamente alta (ieri altre 11 vittime nelle Marche, tra i 68 e i 93 anni) e per una decrescita dei contagi ancora lenta in alcuni territori. Le province di Pesaro Urbino ed Ascoli Piceno nell’ultima settimana hanno avuto un’incidenza di casi superiore a 150 ogni 100mila abitanti, più elevata di quella regionale (129) e decisamente staccata rispetto ad Ancona, scesa a 90,7 dopo il picco spaventoso di 520 raggiunto a inizio marzo. Anche l’effetto del ritorno alle lezioni in presenza, a neanche tre settimane dalla riapertura delle scuole, comincia a lasciare qualche traccia nei bollettini. Ieri per la prima volta nei report del Servizio Sanità si registrava un numero consistente (11) di casi positivi addebitati a “contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione”, il valore più alto registrato da metà marzo. L’Osservatorio epidemiologico della Regione Marche, diretto dal dottor Marco Pompili, monitora attentamente il dato per capire, dai prossimi report, se il rialzo è l’effetto degli screening tra gli studenti effettuati in certe aree, come nel Pesarese, o se siamo all’inizio di un “rimbalzo” strutturale dei contagi. Per ora l’aumento dell’incidenza riguarda soprattutto la fascia d’età 3-5 anni, quella da scuola materna.

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