Rianimazioni, più posti letto ma il personale dove si trova? Solo a Torrette per mettere a regime 38 terapie intensive servono 176 unità

Rianimazioni, più posti letto ma il personale dove si trova? Solo a Torrette per mettere a regime 38 terapie intensive servono 176 unità
Rianimazioni, più posti letto ma il personale dove si trova? Solo a Torrette per mettere a regime 38 terapie intensive servono 176 unità
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 17 Novembre 2021, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 15:09

ANCONA - Lo scorso 10 novembre, l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha annunciato l’attivazione di 24 nuovi posti letto di terapia intensiva, di cui 20 nell’azienda ospedaliera di Torrette (collaudati nelle scorse settimane) e quattro nel nosocomio di San Benedetto del Tronto (la cosiddetta Rianimazione 2 che era già stata aperta nelle precedenti ondate di contagi Covid).

Tutti pronti all’uso ma, per il momento, non operativi perché ancora il numero di ricoveri non lo ha reso necessario.

Rientrano nel pacchetto dei 105 posti letto aggiuntivi previsti dal dl 34 del 2020, dal quale ancora mancano all’appello 33 posti letto, distribuiti tra Torrette (16), ospedale di Fermo (10) ed ospedale di Jesi (7). 


I numeri a confronto
Ma quanto pesa, in termini di personale, l’attivazione di un posto letto intensivo? In media, ci si assesta su un medico Rianimatore/Anestesista ogni 8/9 pazienti, rapporto che viene replicato anche per la figura dell’ausiliario specializzato, mentre serve un infermiere ogni due pazienti circa (uno se il degente è sottoposto ad Ecmo, ovvero una tecnica di circolazione extracorporea). Con lo tsunami Covid, sono state proprio le terapie intensive ad essere messe più sotto pressione e le strutture ospedaliere si sono dovute ingegnare per trovare spazi e, soprattutto, risorse umane da destinare ai reparti. Se, con il dl 34, si è cercato di ovviare alla questione spazi, quello del personale è ancora un problema da risolvere – nelle Marche come nel resto d’Italia –, soprattutto per quanto riguarda la figura del Rianimatore, rara sul mercato. Per reperire il personale aggiuntivo, ove necessario, ogni struttura si è organizzata in autonomia, passando attraverso concorsi, contratti co.co.co, pagamento di straordinari, spostamenti da altri reparti e qualche assunzione.


Le azioni in campo
C’è poi la partita dei Piani di assunzione annuali, che ogni azienda ospedaliera stila per dare il quadro delle necessità organizzative. Solo per fare un esempio, per mettere a regime i 38 posti letto intensivi totali che, da dl 34, dovrebbero essere realizzati a Torrette, viene stimata una necessità a livello di risorse umane pari a 176 unità, di cui 36 medici e circa 120 infermieri. Una partita impossibile da giocare se non si permettesse di sforare il tetto di spesa imposto alle strutture sanitarie. Ed anche se si riuscissero a far quadrare i conti, avere una disponibilità di personale adeguata ad un numero di posti letto così implementato diventa complicato: in situazioni di emergenza, infermieri ed ausiliari si possono in qualche modo reperire. Più difficile, si diceva, trovare Rianimatori/Anestesisti senza drenarli da reparti non Covid. L’auspicio è che, grazie alla vaccinazione, non si debba tornare agli scenari catastrofici visti nelle prime tre ondate, e per il momento sembra essere così: ieri i degenti Covid in terapia intensiva erano 24; il 16 novembre 2020 la cifra era schizzata a 78.

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