ANCONA - Nessuna allerta segnalata, classificazione di rischio bassa e Rt 0,82 ma le Marche restano ancora in zona gialla mentre Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna (che hanno un’incidenza rispettivamente di 17, 12 e 13 casi ogni 100mila abitanti) da lunedì passano in zona bianca. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato le ordinanze: nelle tre regioni non ci sarà più il coprifuoco e potranno riaprire tutte le attività la cui ripartenza era prevista tra il 1 giugno e il 1 luglio. Dai ristoranti e bar al chiuso ai matrimoni, fiere, parchi tematici, convegni e congressi, piscine al chiuso, centri termali, sale giochi, bingo e casinò.
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Cosa succede negli ospedali
Si allenta, e di molto, la pressione nelle strutture sanitarie, tanto che nel report regionale di ieri i ricoveri spmp scesi a 158, -8 sulla giornata precedente.
Nelle province
Sono 103 i casi rilevati nelle Marche nell’ultima giornata, tra le 1.686 nuove diagnosi: 45 in provincia di Pesaro Urbino, 26 in provincia di Ancona, 14 in provincia di Macerata, 6 in provincia di Ascoli Piceno, 5 in provincia di Fermo e 7 fuori regione. Questi positivi comprendono soggetti sintomatici (25), contatti in setting domestico (21), contatti stretti di casi positivi (34). La cabina di regia ha anche analizzato il peso delle varianti nelle regioni italiane sulla base dei campioni di tamponi positivi che sono stati inviati a Roma dai laboratori di virologia: per quanto riguarda le Marche è confermato che il 90% dei test con la presenza del virus contengano la mutazione genetica della cosiddetta variante inglese, mentre il 10% appartiene a quella nigeriana. Nessun caso analizzato fino ad oggi riguarderebbe la temutissima variante indiana. Se il calo del virus continuerà ai ritmi delle ultime tre settimane, dal prossimo monitoraggio anche le Marche avranno dati da zona bianca e, dunque, lo saranno a partire dal 21 giugno. Un giorno, il primo dell’estate, che potrebbe essere anche quello buono per dire addio alla mascherina all’aperto. La data certa ancora non c’è ma gli esperti hanno ribadito più volte che con l’arrivo della stagione più calda è ipotizzabile accantonarne l’utilizzo.
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