L'epidemia in ritirata dalle Marche, ma la zona bianca Covid non è ancora all'orizzonte

L'epidemia in ritirata dalle Marche, ma la zona bianca Covid non è ancora all'orizzonte
L'epidemia in ritirata dalle Marche, ma la zona bianca Covid non è ancora all'orizzonte
di Lorenzo Sconocchini
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Sabato 22 Maggio 2021, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 14:03

ANCONA - La ritirata dell’epidemia da Coronavirus continua, liberando interi reparti Covid e assottigliando le schiere dei positivi, ma non è ancora così rapida nelle Marche da lasciar vedere all’orizzonte la zona bianca, quella con minori restrizioni. L’appuntamento di ieri con il consueto monitoraggio della Cabina di regia ministero-Iss - il primo con i nuovi parametri decisi dal Governo, che sostituisce l’indice Rt basato sui casi sintomatici (ieri per le Marche a 0.81) con quello ospedaliero - conferma per la nostra regione una classificazione complessiva di rischio basso.

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Sia per la diminuzione del carico dell’epidemia sui servizi sanitari (con l’occupazione dei posti per Covid scesa al 19% in Area medica e al 22% terapia intensiva) sia per la decrescita dei nuovi positivi settimanali, diminuiti rispetto al precedente report da 1.489 a 1.128 (-24%).

L’Rt in congedo

Ma nelle Marche stenta ancora ad abbassarsi l’incidenza settimanale dei casi per 100mila abitanti, il nuovo parametro scelto per far da semaforo ai colori delle Regioni. Giovedì scorso, all’ultimo aggiornamento dei dati della settimana 14-20 maggio per il report nazionale, il valore era a quota a 75,1 e collocava le Marche al quinto posto tra quelle con i valori più alti, dopo Valle d’Aosta (106,5), Basilicata (99,7), Campania (95,3) e Toscana (84,5), sopra la media nazionale che è di 66. Le Marche restano dunque in fascia gialla. Per rientrare nei parametri da zona bianca (50 casi ogni 100mila nella settimana del monitoraggio) le Marche devono scendere a 750 casi settimanali, in media 106-107 al giorno. Nell’ultima settimana la media è stata di 150 casi giornalieri, negli ultimi tre giorni di 173. Continuando con questo trend, difficilmente si arriverà al prossimo “tagliando” di venerdì (con i dati del giorno prima) con un’incidenza sotto quota 50. Poi bisognerà comunque confermare per altre due settimane consecutive un’incidenza sotto il valore soglia per essere ammessi in zona bianca, la nuova terra promessa del post-lockdown dove in teoria (ma poi le Regioni possono introdurre misure più restrittive) tutte le attività sono aperte, non c’è il coprifuoco e per essere in regola basta indossare le mascherine e rispettare le distanze senza provocare assembramenti.
Un traguardo che le prime tre regioni italiane (Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Molise) taglieranno già dal primo giugno, seguite dalle altre via via che supereranno tre monitoraggi consecutivi con incidenza sotto quota 50 e una classificazione di rischio bassa per la mancanza di sovraccarichi ospedalieri dovuti al Covid.

E le Marche? Se entro giovedì prossimo scenderanno sotto quota 50 casi settimanali per 100mila abitanti (ma con l’andatura attuale è difficile, servirebbe una brusca frenata tra effetto vaccini e caldo) andremo in zona bianca da lunedì 14 giugno, altrimenti bisognerà aspettare almeno il 21 giugno, quando già è previsto che il coprifuoco sarà revocato a livello nazionale. Ieri l’incidenza delle Marche è scesa ancora (siamo a 70) ma molto dipenderà dall’andamento dei contagi nelle province che più faticano a diradare la circolazione virale. Pesaro Urbino, che ieri ha fatturato la metà dei nuovi casi positivi accertati in tutte le Marche (86 su 176), viaggia a una media di quasi 56 casi al giorno e ha un’incidenza settimanale di 110 casi per 100mila abitanti (tre volte Ancona, che è a 37). Al momento Pesaro Urbino è la quarta provincia italiana per numero di nuovi casi rapportati alla popolazione, dopo Prato, Crotone e Arezzo. Ascoli Piceno è sopra la media, ma ieri ha frenato un po’ e ha un’incidenza di 89, mentre anche Fermo ora ha contagi da zona bianca, con un’incidenza scesa a 42. L’epidemia, per quanto in ritirata, continua a mietere vittime: ieri altre quattro, pazienti tra gli 81 e i 92 anni, che portano il totale nelle Marche a 3.004.

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