Colpo di coda Covid grazie al "fuoco amico": un contagio su quattro avviene in famiglia

Colpo di coda Covid grazie al "fuoco amico": un contagio su quattro avviene in famiglia
Colpo di coda Covid grazie al "fuoco amico": un contagio su quattro avviene in famiglia
di Lorenzo Sconocchini
3 Minuti di Lettura
Domenica 6 Giugno 2021, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 16:10

ANCONA - L’epidemia da Coronavirus si sta via via spegnendo, soffocata dall’avanzata dei vaccini e dal cambio di stagione, ma non bisogna sottovalutare i suoi possibili colpi di coda. Perché il virus reso più appiccicoso dalle varianti circola ancora - 33 nuovi casi ogni 100mila marchigiani nell’ultima settimana, numeri da zona bianca ma 25 volte tanto rispetto a un anno fa - e soprattutto può nascondersi dove meno te lo aspetti, soprattutto tra le mura amiche.

Basta vedere il dato di ieri della provincia di Macerata, l’Area vasta 3 che nell’ultima settimana viaggiava a una media di 13 nuovi positivi al giorno: in una tornata di esami ne ha avuti ben 41, su un totale di 98 in tutte le Marche.

Le linee di trasmissione

Al Dipartimento di prevenzione Asur, che si occupa di tracciare i nuovi casi positivi per interrompere con le quarantene le linee di trasmissione del virus, non è sfuggito che in questo lotto giornaliero di contagi ricorrevano spesso 4-5 cognomi, segno di un’infezione da Sars-Cov-2 contratta in famiglia. Dei 41 nuovi casi registrati nel Maceratese, ben 20 riguardano proprio contagi in ambito domestico, 13 derivano da contatti stretti, 5 sono infezioni contratte nei luoghi di lavoro e 3 a scuola. Dividendo il lotto di positivi giornalieri per classi di età, quella che ne ha di più (6) è la fascia tra i 25 e i 44 anni, non a caso la categoria che si sta appena affacciando all’appuntamento con i vaccini. E del resto nell’ultima settimana di monitoraggio, dai dati che si ricavano nei report quotidiani diffusi dall’Osservatorio epidemiologico della Regione Marche, i nuovi casi addebitati a contagi in ambiente domestico (tra familiari conviventi) sono stati 119, quasi un quarto del totale (494).

E la percentuale supera il 50% se si aggiungono anche i casi di contagi trasmessi da contatti stretti (parenti non conviventi, fidanzati, compagni di squadra). Oltre la metà dei nuovi positivi, insomma, si prende il virus accostandosi troppo a un volto familiare o molto amico.

Il limite dei 50

I 98 positivi registrati ieri nelle Marche (quasi il 9% delle persone che si sono sottoposte per diagnosi a tampone molecolare) consentono alla nostra regione di proseguire a una velocità di crociera di diffusione del virus ben al di sotto dei 50 casi settimanali ogni 100 mila abitanti: è il limite da non superare nelle prossime due settimane per non deragliare dalla linea che dovrebbe portarci dal 21 giugno in zona bianca, quella con minori restrizioni. A parte l’onda anomala dei 41 casi di Macerata, gli altri registrati ieri sono distribuiti tra la provincia di Ancona (9), quella di Pesaro Urbino (7), il Piceno (18) e il Fermano (7) mentre altri 16 casi riguardano soggetti di fuori regione. La provincia di Ascoli Piceno al momento è l’unica con una circolazione virale superiore a 40 casi settimanali ogni 100mila abitanti, mentre Ancona e Fermo sono le più virtuose, intorno a 20. In questo scenario di epidemia in ritirata, continua ad alleggerirsi la pressione sugli ospedali marchigiani. Ieri i pazienti Covid totali sono scesi a 109 (-4 rispetto al giorno prima), i calo anche i casi più gravi da terapia intensiva (17, -1). Quasi del tutto Covid free i pronto soccorso, con un solo paziente assistito ieri all’ospedale di San Benedetto.
Con l’aumento dei guariti e dimessi, 127 nell’ultima giornata, continua a scendere il numero dei positivi attuali nelle Marche, ora 3.406, nel 96% dei casi in isolamento domiciliare. Ieri purtroppo, dopo tre giorni senza decessi correlati all’epidemia, la contabilità è tornata ad aggiornata con altre due vittime, un 75enne di Filottrano e un’anziana di Fano di 86 anni. Il totale nelle Marche sale a 3.020.

© RIPRODUZIONE RISERVATA