Giù la mascherina da luglio? Esperti favorevoli, ma patti chiari: «Sì, all’aperto e senza folla. Proseguire con il distanziamento»

Giù la maschera da luglio? Esperti favorevoli, ma patti chiari: «Sì, all’aperto e senza folla. Proseguire con il distanziamento»
​Giù la maschera da luglio? Esperti favorevoli, ma patti chiari: «Sì, all’aperto e senza folla. Proseguire con il distanziamento»
di Martina Marinangeli
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Venerdì 18 Giugno 2021, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 08:46

ANCONA Dal 15 luglio, indossare la mascherina all’aperto potrebbe non essere più obbligatorio. L’ipotesi è sul tavolo del governo Draghi, suffragata dai dati del contagio in netta flessione su tutto il territorio nazionale. Una boccata d’ossigeno, verrebbe da dire, ma cosa ne pensano gli esperti?

Con il quadro epidemiologico attuale, la misura incassa una promozione unanime. «I contagi all’esterno sono sempre stati improbabili – fa notare Stefano Menzo, direttore del laboratorio di Virologia degli Ospedali riuniti di Torrette e docente di Microbiologia alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche –. Il rischio aggiuntivo è marginale: già ora la mascherina non si indossa, ad esempio, a tavola. Possiamo considerarla una misura adeguata». L’obbligo di usare il dispositivo di protezione anche all’esterno, nelle Marche è stato introdotto ad ottobre con un’ordinanza del governatore Francesco Acquaroli. Dunque, anche l’estate 2020 è stata “mask-free”, ma più che altro perché «sono stati tutti molto timidi su questo tema dal momento che le mascherine non si trovavano e, nella prima fase del contagio, fu un grave errore: bisognava dire fin da subito che andavano usate sempre e da tutti». Invece, con i numeri del Covid tutti in discesa, ora c’è margine per qualche allentamento. E, secondo il dottor Massimo Clementi, direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’ospedale San Raffaele, lo stop alle mascherine all’aperto dovrebbe addirittura essere anticipato: «arriviamo secondi, la Francia ha già preso questo provvedimento. È una misura importante anche per il turismo. Se le cose continueranno a procedere come ora, il 15 luglio è anche un po’ tardi». Nessun rischio legato alla variante Delta, che sembra essere molto diffusiva? «Anche se in alcune zone dell’Inghilterra ha sostituito la variante inglese – risponde al quesito Clementi –, al momento da noi si presenta in numeri molto contenuti e piccoli cluster. Se non facciamo pasticci con i vaccini, la situazione dovrebbe restare sotto controllo». Pasticcio come quello commesso proprio dall’Inghilterra, che ha inoculato sieri a tappeto, ma solo la prima dose ed ora fa i conti con la recrudescenza del virus. Anche chi tasta il polso della situazione nei reparti ospedalieri si dimostra favorevole alla misura, pur con le dovute cautele. «Ok togliere l’obbligo all’aperto, quando può essere garantita la distanza, ma non dobbiamo dimenticarci che il virus circola ancora – sottolinea Susy Cola, primaria del reparto di Rianimazione dell’ospedale di Fermo –. Più saremo prudenti quest’estate e meno grave sarà l’eventuale recrudescenza a settembre». In linea anche il dottor Michele Tempesta, primario del servizio di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Marche Nord, che osserva come «in questa fase non bisogna mollare, così da far sparire definitivamente il virus, ma all’aperto ha senso togliere l’obbligo di indossare le mascherine. Magari non nei luoghi particolarmente affollati, ma nella normalità, come ad esempio una persona che va al mare, direi che è sensato».

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