Discoteche e locali pronti al via. Probabile start a luglio, green pass per entrare e mascherina obbligatoria ma solo fuori dalla pista

Primi confronti al ministero per la riapertura dei locali da ballo
Primi confronti al ministero per la riapertura dei locali da ballo
di Maria Teresa Bianciardi
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Mercoledì 9 Giugno 2021, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 16:14

ANCONA  - Far ripartire le discoteche da luglio con green pass, anche avendo a disposizione altri 20 giorni di vaccinazioni ai giovani per arrivare a una soglia di sicurezza tale da poter aprire le attività. Ma non solo. Si ipotizza anche il mantenimento della mascherina almeno in una prima fase, escludendo però il momento del ballo.

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Sono queste le ipotesi emerse dall’incontro al ministero della Salute con il Silb, il sindacato dei gestori delle sale da ballo. Il sottosegretario Andrea Costa nel tardo pomeriggio di ieri ha raccolto le richieste, «da condividere ora con governatori e Cts ma sottolineando la mia posizione a favore di una riapertura senza distanziamento, che comunque non avverrà a giugno».Un’ apertura per evitare scontri diretti con una categoria che ancora non vede la luce sulla ripartenza post pandemica e che aveva preannunciato l’avvio forzato delle attività notturne il 21 giugno se il governo non avesse iniziato a ragionare sul futuro. 
 


Con il primo step di ieri anche per il locali da ballo delle Marche si è aperto uno spiraglio con indicazioni che potrebbero portare finalmente a riavviare tutto il settore del divertimento già da luglio.

L’obiettivo ora è di ripresentare al Cts un protocollo che contenga queste disposizioni, entro un paio di giorni affinché sia valutato a breve dal Comitato tecnico scientifico. Linee guida che già i rappresentanti dei gestori avevano avuto modo di presentare al governo nell’estremo tentativo di salvare la stagione estiva prima possibile. Da Roma ad Ancona. Si è riunito ieri un Tavolo tecnico per un primo confronto sulle proposte per affrontare la fase della ripartenza e le eventuali possibilità di intervento nel settore delle piscine, alla luce delle ricadute economiche dell’emergenza sanitaria.


Oltre all’assessore regionale allo Sport Giorgia Latini e al vice presidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui, erano presenti i rappresentanti provinciali della categoria gestori piscine. Alla Regione - fa sapere Pasqui -, «sono state sottoposte due proposte. La prima riguarda la possibilità di uniformare, magari al ribasso, i costi dell’acqua che sono differenti in tutta la regione a seconda dell’Aato di riferimento. La seconda proposta è invece relativa alla possibilità di stabilizzare il personale con contratti di lavoro a tempo indeterminato. Proposte senz’altro valide e interessanti che saranno valutate ed eventualmente messe all’attenzione del Consiglio e della giunta».

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