ANCONA - Sta capitando in diversi hub vaccinali, con segnalazioni che arrivano da tutte e cinque le Aree vaste. Ai prenotati che si presentano all’appuntamento, viene comunicato che, a causa della mancanza di sieri, non si può procedere alla somministrazione. Sono così invitati a ritornare nei giorni successivi. Non solo in caso di prime dosi ma, ben più grave, anche per i richiami. La spinta del Green pass ha comportato un’impennata nelle prenotazioni, ma ora si pone il problema inverso: alla domanda non corrisponde un’adeguata offerta.
La situazione
«Abbiamo due o tre giorni di problemi di rifornimenti derivanti dal fatto che, nel mese di luglio, c’è stata una carenza di vaccini in base ai volumi che, nella nostra regione, viaggiano intorno alle 14mila somministrazioni al giorno – fa notare l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini –.
La scelta obbligata
«In molti casi non siamo in grado di garantire le vaccinazioni – prosegue Saltamartini – che vengono spalmate tra agosto e settembre. Secondo la programmazione del commissario, dovremmo scendere da 14mila somministrazioni giornaliere a 12mila, per poi risalire a 16mila: questo meccanismo altalenante non va perché la prenotazione è stata fatta attraverso il sistema Poste, che ha spalmato i vaccinati su un mese, non su due».Una questione, quella delle somministrazioni, legata a doppio filo all’andamento del contagio, che registra un trend in continuo aumento: ieri il tasso d’incidenza è schizzato a 59,61 casi ogni 100mila abitanti, un numero che pare destinato a crescere. La curva ha iniziato la sua risalita già da inizio luglio, con un’accelerazione registrata in particolare dalla metà del mese. Inoltre, negli ultimi sette giorni - dal 27 luglio a ieri – su 962 casi totali, 520 hanno riguardato contatti stretti con soggetti positivi (247) e contatti domestici (273). Numeri dietro ai quali sembra allungarsi l’ombra delle mancate vaccinazioni, da cui poi rischiano di svilupparsi focolai. Il governatore Francesco Acquaroli invita tuttavia alla calma: «in questo momento, possiamo ancora considerarci come regione ampiamente in zona bianca. È chiaro l’alto tasso di crescita dei contagi che si sta verificando - ha aggiunto -. Si passa da 40-50 positivi al giorno a 100-150: in due settimane c’è stato un incremento notevole, è innegabile, ma i ricoveri nelle terapie intensive e negli altri reparti sono sotto controllo, rispetto al numero dei positivi registrati».
La curva
La crescita della curva epidemica «è anche normale in considerazione delle aperture e della vita sociale che stiamo vedendo in questi giorni praticamente ovunque. Il numero di presenze è molto importante in questo periodo, quindi è un fenomeno naturale che si possa registrare un aumento dei contagi. Attualmente – conclude il presidente – è assolutamente sotto controllo il numero di ricoveri nelle strutture ospedaliere e dunque vediamo ancora una fase con un margine di tranquillità e di sicurezza rispetto alla zona gialla».
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