Nei contagi settimanali Covid, Pesaro scende piano e raggiunge Macerata

Nei contagi settimanali Covid, Pesaro scende piano e raggiunge Macerata
Nei contagi settimanali Covid, Pesaro scende piano e raggiunge Macerata
di Andrea Taffi
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Lunedì 13 Settembre 2021, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 14:36

ANCONA - Sono 943 i contagi in tutte le Marche nell’ultima settimana: non scendevamo a questi volumi dalla quarta settimana di luglio quando le terapie intensive di tutta la Regione erano praticamente deserte e le attenzioni degli esperti gravitavano intorno ai contagi accumulati nelle feste per la vittoria dei campionati europei di calcio. Sono i dati con cui la regione entra nella settimana più attesa dagli epidemiologi, quella in cui è fissata la ripartenza della scuola e un trend crescente dei contagi. 

 
I risultati verso il 24 settembre
Sarà misurabile solo dopo il 22/24 settembre e l’auspicio di tutti è che la ripartenza possa essere contenuta. Per quanto l’attività vaccinale continui a garantire una barriera che impedisce il divampare della variante Delta è interessante vedere come l’onda di Ferragosto si sia stemperata più in alcune province piuttosto che in altre. L’esempio più lampante sono le province di Pesaro e Ascoli dove, nella prima settimana di settembre, in un quadro che si sgonfia sensibilmente (-46% ad Ancona e -35% a Macerata) invece aumenta il numero dei positivi. 


L’effetto controtendenza
Che siano le province di frontiera può essere una coincidenza, di sicuro l’effetto controtendenza non si è spento nell’ultima settimana. Pesaro è scesa lentamente (-18%) e questo ha fatto sì che il numero assoluto dei nuovi infetti (217 contro 225) sia praticamente a livello di Macerata che invece arretra molto più velocemente (-25%). La flessione dei contagi per ora non ha un riflesso tangibile sull’occupazione di posti letto negli ospedali. Mentre nei reparti di Malattie Infettive di tutta la Regione ieri c’erano 35 pazienti (erano 38 alla fine della prima settimana di agosto) il discorso non vale per le terapie intensive.

I numeri di contagiati della Variante Delta hanno prodotto casi di una certa gravità facendo schizzare da 6 a 24 i ricoveri nei reparti di rianimazione, oltre cioè la soglia del 10% che è uno dei tre indicatori da tenere sotto controllo per evitare passaggi in zona gialla. 


Il distinguo che fa sperare
In questo settore particolare c’è comunque un distinguo da fare ed è positivo: mentre nelle due settimane post Ferragosto c’era stato un incremento sostenuto tra una domenica e l’altra (tra 70 e 80% in più), da settembre il ritmo è rallentato. Dai 16 pazienti del 29 agosto si è saliti ai 22 del 5 settembre e ai 24 di ieri. Buon segnale anche questo che si spera possa anche migliorare nei prossimi giorni. Sempre in attesa dell’onda della scuola. Quanto al bollettino di ieri va segnalata la quota stabile di pazienti ricoverati (83, uno in più di ieri) effetto del passaggio di cinque pazienti di Malattie infettive tra terapia semi intensiva (+4) e intensiva (+1) e una dimissione. Sono stazionarie anche le situazioni degli anziani ospiti nelle Rsa convenzionate (46) e quelle dei pazienti in attesa di ricovero (14). Non ci sono state vittime. Va registrata infine, anche una lieve diminuzione dell’incidenza settimanale (ieri a quota 62 per 100mila) ma ancora al di sopra della soglia di 50 casi settimanali. 


Spingere sul fattore vaccini 
La trasmissibilità stimata sui casi sintomatici e sui soli casi ospedalizzati è in diminuzione e sotto la soglia epidemica. Per le Marche l’unica strada percorribile resta - come ha sottolineato anche sabato il governatore Acquaroli - una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità.

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