Per ogni due ricoveri ordinari di Covid ce n’è uno curato in terapia intensiva. Marche prime in Italia

Per ogni due ricoveri ordinari di Covid ce n’è uno curato in terapia intensiva. Marche prime in Italia
Per ogni due ricoveri ordinari di Covid ce n’è uno curato in terapia intensiva. Marche prime in Italia
di Andrea Taffi
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Giovedì 16 Settembre 2021, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 15:03

ANCONA - L’indice balza all’occhio, e come. Le Marche sono la prima regione d’Italia per posti occupati in terapia intensiva da malati Covid rispetto alla capienza dichiarata (12.7%). Di più: il rapporto tra ricoverati in rianimazione e nell’area medica da noi non solo è il più alto a livello nazionale ma addirittura si raddoppia rispetto a regioni di primissimo livello come Lombardia o Veneto.

Un peso molto alto a guardare le statistiche che gli esperti della Regione prendono per ora poco in considerazione. «Basterebbe aprire il Covid Hospital - è stata la risposta di un addetto ai lavori - e l’indice di occupazione dei posti letto sarebbe immediatamente ridimensionato». 


L’indice più rilevante
Ma l’altro indice (pazienti in terapia intensiva rispetto i ricoverati nei reparti di malattie infettive) è ancor più rilevante. Per ogni due ricoverati di Covid ce n’è un terzo in rianimazione. Il dato si presta a molte considerazioni e a differenti concause. Bisogna partire intanto dall’età media dei ricoverati nelle terapie intensive delle Marche 57 anni. E la fascia 50-59 sul nostro territorio è una delle tre meno coperte dai vaccini, particolare che espone di più - come dimostrato scientificamente - alla malattia aggressiva. Per la cronaca, dei 27 ricoverati sottoposti a cure intensive i vaccinati sono 4 su 27, ovvero il 14%.

Un’altra considerazione da fare riguarda la possibilità di una generale sottostima dei casi che si intreccia a un numero non altissimo dei tamponi. Questo fa sì che i pazienti arrivino in ospedale troppo tardi quando l’infezione ha già attivato la maggiore aggressività sui polmoni. Da questo punto di vista la carenza conclamata del numero dei medici di base attivi sul territorio certamente ha un suo peso. È un fatto comunque, per voce dell’assessore Saltamartini, che in questi giorni non si riaprirà il Covid Hospitale che nelle ondate precedenti della pademia aveva contribuito a sostenere l’impatto e la necessità di cure intensive. 


Il bollettino di giornata
Per quanto invece riguarda il bollettino di giornata, ieri sono stati registrati 173 di positività nelle Marche con un’incidenza di 58,94 su 100mila abitanti (in calo rispetto a 61,20 del giorno precedente. Tra i 173 nuovi positivi, 59 risiedono in provincia di Macerata, 30 nell’Ascolano, 27 in provincia di Fermo, 18 in quella di Ancona e 12 a Pesaro Urbino; 27 i casi da fuori regione. I tamponi eseguiti sono 3.813 tra il percorso diagnostico di screening (2.251; 7,7% di positività) e percorso guariti (1.552), oltre a 1.301 testi antigenici (36 positivi). Ancora stabile in sostanza il numero di ricoveri (83; +1) e nessun decesso registrato nell’ultima giornata con il totale di vittime che resta 3.061. In ospedale ci sono attualmente 27 persone in terapia intensiva (invariato), 22 in semintensiva (+2) e 34 nei reparti non intensivi (-1); due i dimessi. Il totale dei positivi cala a 3.078 (-25) tra cui 2.995 positivi in isolamento domiciliare (-23). Le quarantene per contatto con soggetti positivi sono 4.043 (+3) e i guariti 106.504 (+195). 

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