ANCONA - La frenata del Covid si fa sentire. Due giorni fa i tamponi effettuati nelle Marche hanno rilevato 61 casi positivi, ieri 71 facendo scendere - e di parecchio - l’incidenza su 100mila abitanti, adesso a 30,57. Un calo che fa tirare il fiato anche alle strutture sanitarie, dove da settimane il numero dei ricoveri è praticamente stabile e non supera le 80 degenze. Ieri il Servizio salute della Regione Marche ha evidenziato nel report quotidiano 75 persone infettate dal virus attualmente ricoverate in ospedale: 20 in Rianimazione, 23 in semi intensiva e 32 nell’area medica mentre i pronto soccorsi sono tornati ad essere praticamente Covid free.
Il report
Ma in questo quadro sanitario che lascia respirare, mentre gli esperti guardano con apprensione a quello che potrebbe accadere nelle scuole riaperte solamente 15 giorni fa, le spigolature su come e dove il Covid agisca rendono più chiaro il passaggio del virus di territorio in territorio.
I sintomatici
Tra i 71 i contagi rilevati in un giorno, 21 sono residenti in provincia di Pesaro Urbino a cui seguono le province di Ancona (20), Ascoli Piceno e Macerata (entrambe 10) e Fermo (6), oltre a 4 contagiati provenienti da fuori regionale. Sono 14 le persone infettate che hanno presentato sintomi chiari da Covid mentre tra i casi ci sono contatti stretti di positivi (22), contatti domestici (21), in ambiente scolastico/formativo (2) e in setting lavorativo (1). È stato anche ufficializzato un decesso: si tratta di un anziano di 94 anni originario di Ascoli ma ospite della Residenza Valdaso. Nelle scorse ore nelle Marche è stata avviata la somministrazione della terza dose di rinforzo proprio nelle Rsa, per proteggere ulteriormente la fascia più fragile della popolazione: a livello governativo si sta valutando la possibilità di estendere il booster a tutti come ha confermato ieri lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza. «Ci affideremo come sempre alla nostre autorità scientifiche: io penso che verrà un po’ alla volta allargata in altri ambiti ma ci guiderà la nostra la comunità scientifica come sempre abbiamo fatto. C’è anche una interlocuzione costante con altre autorità scientifiche nel mondo. Valuteremo se sarà indispensabile un allargamento, ma voglio dire che non ci sono problemi di approvvigionamento delle dosi».
La protezione
All’Inrca ieri sono arrivate 33.700 dosi di vaccino Moderna che andranno proprio utilizzate per la somministrazione ulteriore di siero antivirus. E la vaccinazione, ha riferito il premier Draghi, «è alla base della ripresa, gli scolari sono tornati a scuola: è stato un passaggio difficile ma tutto sommato risolto con successo. Questa constatazione ci dice che questo è un ingrediente fondamentale per la crescita, da proteggere in tutti i modi: dobbiamo fare di tutto e se ci fosse una recrudescenza la affronteremo senza ospedalizzazioni diffuse e pressione».
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