ANCONA - La china è di quelle scivolose. I contagi sono ripartiti e, in quota parte, crescono anche le ospedalizzazioni. Con l’autunno alle porte, la situazione epidemiologica è da tenere sotto stretta osservazione per evitare che un’ulteriore ondata stressi oltremodo il sistema sanitario da quasi due anni impegnato senza sosta nella battaglia contro il Covid.
Un argine è stato eretto dalla campagna vaccinale, ma sono ancora troppe le persone senza copertura per disinnescare il virus, soprattutto con una variante contagiosa come la Delta.
Il bollettino di ieri cristallizza una situazione in rapida evoluzione, con numeri in salita su tutti i fronti. Dopo gli 81,52 casi ogni 100mila abitanti registrati venerdì, ieri il tasso d’incidenza ha raggiunto un nuovo picco, arrivando 85,32. A trainare il contagio nella regione è ancora la provincia di Macerata, dove sono concentrati 96 dei 255 nuovi positivi totali individuati, a fronte di un numero di tamponi eseguiti nel percorso diagnostico pari a 1751. Segue a distanza l’Anconetano con 59 casi, mentre il Fermano si stoppa sui 31 nuovi positivi.
Più contenuto il dato nel Pesarese e nell’Ascolano, che di casi ne registrano rispettivamente 23 e 14. A questi, si aggiungono i 22 da fuori regione. Il virus dunque è tornato a correre, ma a velocità diverse nelle cinque province. L’effetto domino epidemiologico comporta come conseguenza un aumento dei ricoveri negli ospedali, passati in 24 ore da 81 ad 85, con 13 persone ancora in attesa nei pronto soccorso di Urbino, Jesi, Fabriano, Camerino, Civitanova, Macerata ed Ascoli Piceno.
I pazienti in Rianimazione sono saliti a 16 - erano 12 il giorno precedente -, portando il dato sul tasso di occupazione dei posti letto a 7,5%.
C’è poi un altro dato su cui si stanno concentrando le analisi degli addetti al settore per prevedere l’andamento della curva pandemica: quanti vaccinati con ciclo completo ci sono tra i contagiati e tra i ricoverati. Tra i casi positivi, circa il 38% aveva ricevuto entrambe le dosi, percentuale che scende se si osservano le ospedalizzazioni. Al momento, nelle Rianimazioni, sono il 14% che, su 16 totali, significa due pazienti immunizzati con necessità di cure intensive. Nei reparti ordinari (all’interno dei quali viene fatta rientrare anche la sub intensiva), sono invece il 26% i pazienti con ciclo vaccinale completo, ovvero 18 su 69. Su questa base di partenza, si dovrà valutare come, da qui ai prossimi mesi, evolverà la pandemia. Nell’equazione va inserito anche quanti marchigiani, entro l’autunno, avranno ricevuto il vaccino: l’ipotesi è che si arrivi al 70%, una percentuale ancora troppo bassa per fermare il Covid.