Covid, due ipotesi per la provincia di Ancona: zona rossa o gialla ristretta. Cinque Comuni più infettati. Oggi vertice Regione-Iss

Covid, due ipotesi per la provincia di Ancona: zona rossa o gialla ristretta. Cinque Comuni più infettati. Oggi vertice Regione-Iss
di Maria Teresa Bianciardi
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Lunedì 15 Febbraio 2021, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 09:59

ANCONA - Chiudere la provincia di Ancona o non chiudere? Questo è il dilemma che ha tenuto sotto scacco il governo regionale in queste ultime ore, in attesa del confronto con gli esperti dell’Istituto superiore di sanità che avverrà nella giornata di oggi e da cui scaturirà la decisione finale. Chiudere, non chiudere oppure scegliere una via di mezzo che non penalizzi ulteriormente le attività commerciali e consenta di proseguire la didattica in presenza.

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Il ragionamento
Perchè la pressione delle categorie - già vessate dalle zone arancioni e rosse - e prima ancora dal lockdown della prima ondata pandemica - si fa sentire all’ottavo piano di palazzo Raffaello e si è resa necessaria un’attenta analisi su effetti/benefici.

Oltre a non avere ancora la certezza matematica che, chiudendo la provincia dorica, l’Iss decida di scorporare l’escalation dei contagi registrati in questa parte del territorio mantenendo così in giallo il resto delle Marche. Ragionamenti che hanno indotto il governatore Francesco Acquaroli a studiare un piano B, ovvero l’ipotesi di un’ordinanza per stabilire una zona gialla rinforzata. 


Le due strade
Sul tavolo questa mattina c’è dunque anche quest’altra soluzione che prevede il mantenimento di tutti i servizi e le attività contenute nel Dpcm in area gialla con in più il divieto di entrata e di uscita (salvo motivi di lavoro e di necessità) dalla provincia di Ancona e la contestuale chiusura dei confini nei Comuni ad alto rischio contagio. Cinque in particolare: Osimo, Castelfidardo, Loreto, Sassoferrato e Fabriano che hanno visto aumentare gli infetti in maniera preoccupante. Dunque oggi si deciderà cosa fare, soprattutto anche in base alle risposte che arriveranno da Roma dopo avere vagliato la situazione pandemia.


I dati
Ci si muove sul filo dei positivi e sul numero dei ricoveri, per tentare di restare anche la prossima settimana in zona gialla, non proprio scontatissima. Dal primo febbraio a ieri le Marche hanno registrato 5.321 positivi in più, di cui 2.394 (44%) in provincia di Ancona e soltanto in tre casi - il 2, l’11 e il 12 febbraio, c’è stato un picco nel Maceratese e in provincia di Pesaro Urbino. Anche ieri su 355 nuovi casi di Covid con 4.380 tamponi, 189 riguardavano proprio l’Anconetano, seguito dalla provincia di Macerata con 66, da Pesaro Urbino con 60, da Ascoli Piceno con 21, da Fermo con 9 più 10 di fuori regione. Ma in 24 ore è aumentata la pressione negli ospedali delle Marche con cinque ricoverati in più in terapia intensiva (ora sono 80), e altri cinque nei reparti non intensivi (da 379 a 384). Il totale dei pazienti nelle strutture sanitarie è di 624 (ieri era 617) con tre degenti in meno nel reparto di semi intensiva. Ancora alto il numero dei decessi. Ieri il servizio regionale sanitario ha registrato la morte di 12 pazienti affetti da Covid tra i 76 e i 98 anni, tutti con patologie pregresse. 


Le vittime
Cinque ultranovantenni sono spirati all’Inrca, due all’ospedale di Fermo, uno a Civitanova e due a Marche Nord. La provincia di Pesaro Urbino conta il tributo più alto di vite: 829 dallo scorso marzo, la provincia di Ancona 529, il Maceratese 355, la provincia di Fermo 204 e infine l’Ascolano 166, mentre 17 decessi hanno riguardato pazienti di fuori regione ricoverati nelle Marche

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