Allarme terapie intensive: siamo a 1.232 malati positivi, superato il record della prima ondata (1.168). E il picco deve arrivare, ecco quando

Allarme terapie intensive: siamo a 1.232 malati positivi, superato il record della prima ondata (1.168). E il picco deve arrivare, ecco quando
di Lorenzo Sconocchini
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Martedì 16 Marzo 2021, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 08:25

ANCONA Nella notte più lunga della fase 1, quella tra il 30 e il 31 marzo di un anno fa, se fossero arrivati due pazienti Covid in più nelle terapie intensive degli ospedali marchigiani, il nostro sistema sanitario avrebbe dovuto attivare il protocollo d’emergenza della Protezione civile nazionale per il ricovero in altre regioni o addirittura all’estero.

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 C’erano già 169 posti letto di rianimazione occupati su un totale di 170 riservati ai pazienti infettati dal virus Sars-Cov-2. Non si arrivò a tanto solo perché, tre settimane dopo l’attivazione delle misure di lockdown, i ricoveri in terapia intensiva iniziarono a scendere, dopo una salita ripida da 40 a 169, anche se poi ci vollero altri 17 giorni per tornare sotto quota 100.
Scenari che per le Marche purtroppo sembrano destinati a riproporsi, visto il trend dei ricoveri in terapia intensiva e le proiezioni su 7 giorni sviluppate in un’analisi condotta da Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali del ministero della Salute) insieme all’Università di Padova sull’evoluzione dei ricoveri nelle terapie intensive.

Già adesso la situazione le Marche è abbastanza critica. Da mesi la nostra regione supera abbondantemente le soglie d’allerta fissate dal ministero della Salute per l’occupazione con pazienti Covid dei posti letto totali: 30% in terapia intensiva e 40% in area medica non intensiva (reparti di Malattie infettive, medicina generale e Pneumologia). 


L’aggiornamento
Con l’aggiornamento di ieri - 20 ricoveri complessivi in più rispetto al giorno prima (+1 in terapia intensiva), per il 12esimo giorno consecutivo di crescita - negli ospedali marchigiani i pazienti Covid occupano 722 su 1.176 posti letto di area medica (61%) e 132 su 233 di terapia intensiva (57%). Le Marche sono tra le regioni con percentuali di saturazione per Covid più alte in Italia, anche se i dati di Agenas, che indicano per le Marche altri 40 posti di terapia intensiva “attivabili”, non tengono conto della metamorfosi con cui, negli ultimissimi giorni, si è già cercato di alzare la diga riservando più posti ai pazienti Covid. La quota effettiva di saturazione delle terapie intensive - con i 10 posti in più ricavati a Torrette e manovre simili in altre aziende ospedaliere - dovrebbe essere più bassa. Ma l’asticella sale di giorno in giorno. Le previsioni di Agenas, che si basano sull’andamento storico della epidemia senza considerare fattori o interventi esterni che possono cambiare l’andamento delle curve, indicano che in questa settimane, in attesa che le misure di contenimento incidano sui contagi e di riflesso sui ricoveri, la situazione è destinata a peggiorare. Già domenica prossima, se non ci sarà un’inversione di tendenza, i ricoveri Covid in terapia intensiva potrebbero arrivare a 160, con un intervallo di confidenza (La “forchetta” tra i due estremi della proiezione statistica) che spazia tra 140 e 180. 
Intanto i ricoveri complessivi per Covid hanno superato il picco di un anno fa, raggiunto il 29 marzo, con 1.168 ricoveri complessivi di pazienti Covid. Già da un paio di giorni, a neanche due settimane dall’inizio di un lockdown progressivo che solo ieri ha interessato tutte le cinque province marchigiane, i pazienti Covid in carico alle strutture sanitarie delle Marche hanno battuto quel record: ieri con 854 pazienti nei reparti, 241 nelle Rsa e 137 nei pronto soccorso (dati che in fase 1 non erano “spacchettati” nei bollettini del Servizio Sanità della Regione Marche) il totale è salito a 1.232.

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