Acquaroli: «Contagi in crescita ma restiamo in zona bianca. I parametri Ue non contano»

Francesco Acquaroli, presidente della giunta regionale delle Marche
Francesco Acquaroli, presidente della giunta regionale delle Marche
di Maria Teresa Bianciardi
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Domenica 8 Agosto 2021, 02:55

ANCONA - «Non sappiamo cosa accadrà nelle prossime settimane, sicuramente anche nelle Marche il numero dei positivi sta crescendo come in tutta Italia e in tutta Europa, ma la situazione è ancora assolutamente in linea con la media del territorio nazionale e con le altre regioni». Il governatore Francesco Acquaroli fa il punto della situazione Covid il giorno dopo la pubblicazione del report della cabina di regia nazionale.

Al termine della prima settimana di agosto in regione ci sono 2.746 positivi e anche nella giornata di ieri il numero dei tamponi dove è stato rilevato il virus ha superato quota 200 (221) con un incidenza pari a 77,39 casi su 100mila abitanti. 


I dati
Reggono le terapie intensive e l’area medica nelle strutture ospedaliere che sono adesso il nuovo parametro per scivolare in zona gialla. Ma al presidente Acquaroli non è andata giù la diffusione delle mappe Ue da parte dell’Ecdc, che considera parametri diversi da quelli nazionali, secondo cui le Marche sarebbe in zona rossa.

«Questo inverno abbiamo sperato e puntato tantissimo a questa stagione e ora dispiace che un certo tipo di comunicazione rischi di penalizzarla e danneggiarla ingiustamente, utilizzando studi che sicuramente saranno fondati e veritieri, ma che non rappresentano lo stesso tipo di classificazione che oggi è vigente in Italia».

Il governatore esprime la sua amarezza in un post su Facebook. «A me sembra mistificatorio della realtà che lo stesso giorno, ieri, che il ministero ci classifica in zona bianca, esca la notizia di una zona rossa per le Marche, la Toscana, la Sicilia e la Sardegna.

Un antico detto recita che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si prende. Mi dispiace anche ricevere tante telefonate e messaggi di operatori e sindaci che segnalano disdette e criticità all’indomani di questa notizia».


Le considerazioni
«Sarebbe giusto che le situazioni dei singoli territori - riflette il presidente - venissero rappresentate in linea con criteri stabiliti dal nostro Governo e non utilizzare altri studi scientificamente, fondati, ma che non interpretano gli stessi criteri nazionali che rischiano di creare confusione». 

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