Acquaroli chiude i confini per alto rischio covid, 20 Comuni diventano arancioni. Ordinanza in vigore da mezzanotte. Ecco quali sono

Acquaroli chiude i confini per alto rischio covid, 20 Comuni diventano arancioni. Ordinanza in vigore da mezzanotte. Ecco quali sono
di Maria Teresa Bianciardi
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Lunedì 22 Febbraio 2021, 07:05 - Ultimo aggiornamento: 08:04

ANCONA Oltre due ore di confronto e una settimana di monitoraggio costante della corsa sfrenata del Covid in provincia di Ancona. Poi la decisione è arrivata: oggi il governatore Francesco Acquaroli firmerà un’ordinanza - in vigore fino a sabato 27 - in cui vieta lo spostamento tra i Comuni del territorio provinciale e 20 città entrano in zona arancione. Resta confermato - fino a sabato - il divieto di entrare ed uscire dalla provincia. Una decisione estrema e, come ha sottolineato il presidente della Regione, «difficile e sofferta. Ma è fondamentale mettere sempre la salute e la sicurezza dei cittadini al primo posto». 

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Cosa succede adesso
L’ordinanza è maturata nella tarda serata di ieri, dopo un confronto serrato tra Anci e Regione, assieme al direttore dell’Ars Lucia Di Furia che ha spiegato l’evoluzione dei contagi nel territorio anconetano.

Difficile non prendere una posizione netta, di fronte a dati preoccupanti. Così, dopo aver blindato i confini di provincia e Comuni, arriva la zona arancione per Ancona, Jesi, Osimo, Senigallia, Falconara Marittima, Filottrano, Staffolo, Serra de’ Conti, Polverigi, Cupramontana, Camerata Picena, Monte San Vito, Maiolati Spontini, Chiaravalle, Ostra, Loreto, Sirolo, Sassoferrato, Castelplanio e Castelfidardo. Il governatore Acquaroli riavvolge il nastro: «La riflessione su quanto occorreva fare per frenare il virus è iniziata sei giorni fa, con il primo confronto con l’Anci e l’ordinanza che chiudeva i confini provinciali. Ieri il secondo confronto durante il quale si è presa consapevolezza, attraverso i dati, che occorreva stringere ulteriormente. È una scelta precauzionale che va rispettata con coscienza: raccomando sempre a tutti la massima attenzione». Nei venti Comuni in zona arancione chiudono nuovamente bar e ristoranti, possibile l’asporto (per i bar fino alle 18 per i ristoranti fino alle 22) e la consegna a domicilio senza limiti d’orario.


Le limitazioni
Chiudono anche i musei e le mostre, mentre restano aperte le scuole di ogni ordine e grado, senza contare ovviamente le classi in quarantena che proseguiranno le lezioni in Dad e gli istituti superiori in presenza al 50%. Il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni, subito dopo l’incontro ha commentato su Facebook: «La curva epidemiologica cresce in Provincia, occorre mantenere alta l’attenzione. Posizione unitaria per contrastare il Covid 19 nella Provincia di Ancona. Altro tema affrontato è quello della scuola, individuando linee guida per eventuali chiusure mirate da parte dei sindaci per limitare la circolazione virus quando necessario. Felice dell’unità tra Anci e Regione Marche, gran bel lavoro di squadra contro il virus». Alla videoconferenza era presente anche il sindaco di Jesi, Massimo Bacci, che sabato aveva annunciato la decisione di mettere la città federiciana in zona arancione: uno spartiacque importante che ha indotto anche gli altri Comuni a seguire la stessa strada d’intesa con la Regione. «Ho condiviso la scelta del governatore che avevo in parte anticipato - ha detto Bacci - e sono convinto che si vada nella direzione corretta. Per me la zona arancione, combinata alle limitazioni degli spostamenti tra Comuni se non per comprovate necessità, darà risultati positivi nel breve periodo. Mi sento anche un po’ sollevato perché sostenere da solo il peso di decisioni importanti era dura». Il governatore Acquaroli ha anche sentito il ministro Speranza per metterlo al corrente della situazione in evoluzione e da Roma è arrivata la notizia che probabilmente nel prossimo Dpcm saranno previsti i ristori anche per le zone arancioni. 

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