Lockdown nei weekend e zone rosse che scattano con incidenza settimanale. Oggi la stretta: nuove regole per limitare i contagi

Lockdown nei weekend e zone rosse che scattano con incidenza settimanale. Oggi la stretta: nuove regole per limitare i contagi
di Maria Teresa Bianciardi
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Giovedì 11 Marzo 2021, 02:55

ANCONA Un’ora e mezzo di dibattito alla presenza del numero uno dell’Iss Silvio Brusaferro e del presidente del Cts Franco Locatelli, non sono stati sufficienti a decidere su nuove restrizioni, poiché sul tavolo sono attesi nuovi dati, anche sull’andamento delle varianti. Con ogni probabilità una decisione sulla stretta, che ormai appare inevitabile, verrà assunta nella giornata di oggi per entrare in vigore già da questo weekend.

Durante il vertice è stato fatto il punto sulle proposte avanzate dal Cts che esclude un lockdown totale ma è sostanzialmente favorevole a un giro di vite nei weekend in tutta Italia per arginare il numero in salita dei contagi.


Il confronto
Intanto è previsto un consiglio dei ministri in mattinata mentre il presidente Stefano Bonaccini ha convocato la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome alle 10 in videoconferenza: all’ordine del giorno ci sono i temi che saranno affrontati dalla Conferenza Unificata, convocata dalla ministra delle Regioni Maria Stella Gelmini alle 14.30. Nella riunione è prevista un’informativa del ministro della Salute sul Piano vaccini e sulle misure per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19. Una giornata intensa che fa da prologo a una stretta delle misure per frenare la diffusione del virus spinta dalle varianti: zone rosse più rigide, modello Codogno, movimenti limitati anche in zona gialla, chiusure nei fine settimana, come avvenuto durante le vacanze di Natale. 


Il giro di vite
E, allo stesso tempo, estensione della campagna vaccinale a più soggetti possibili e nei tempi più brevi. Come era da attendersi il Comitato è attestato sulla linea dura - escluso il lockdown -, considerata la curva in rialzo dei contagi e gli ospedali in sofferenza con le terapie intensive al di sopra della soglia critica in tante regioni. Vanno limitati i contatti interpersonali e le misure attualmente in vigore non bastano, tenuto anche conto dei ritardi sui vaccini.

Da qui l’indicazione a irrigidire le misure in ogni zona colorata, ristabilendo nel contempo il contact tracing e potenziando il sequenziamento del virus per individuare prima possibile le varianti. È stata ribadita anche la necessità di introdurre il criterio dell’incidenza settimanale: con 250 casi ogni 100mila abitanti si va automaticamente in zona rossa.


Nelle Marche
Al momento sembrano da escludere lockdown totali come quello dello scorso anno, mentre è plausibile l’accoglimento delle indicazioni del Comitato su un irrigidimento dei divieti rispetto a quelli contenuti nel Dpcm in vigore fino al 6 aprile il giorno dopo Pasquetta. Sottolinea il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli: «Con il problema delle varianti sono importanti le indicazioni del Cts sulle nuove misure da adottare. La mia opinione è che i provvedimenti debbano essere presi a carattere regionale e provinciale, non misure indiscriminate e generalizzate laddove in alcune regioni non c’è necessità». Sulla riapertura di palestre e piscine, Acquaroli ha spiegato che «dove è possibile sarebbe importante, con procedure di distanziamento e protocolli, riaprire. Mi riferisco a quelle regioni in cui la situazione dei contagi e delle curve sono buone e sotto controllo. Chiaramente se ci sono varianti del virus e aumento dei casi, no». 


In discussione
Tra le misure in discussione la chiusura nel fine settimana anche in fascia gialla di bar e ristoranti, consentito soltanto l’asporto (fino alle 18 dai bar) e la consegna a domicilio. Un vero e proprio lockdown scatterà nelle zone rosse, dove saranno chiusi locali pubblici e negozi, vietati gli spostamenti, consentita l’attività motoria soltanto nelle adiacenze della propria abitazione. Le chiusure nel fine settimana rendono più difficile la possibilità di riaprire cinema e teatri il 27 marzo, come era stato invece stabilito dal Dpcm in vigore.
 

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