Covid, l'app "anti-Immuni": Mitiga permette di tornare allo stadio e in discoteca. L'idea di due ingegneri marchigiani

Covid, l'app "anti-Immuni": Mitiga permette di tornare allo stadio e in discoteca. L'idea di due ingegneri marchigiani
di Francesco Malfetano
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Mercoledì 3 Marzo 2021, 16:48 - Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 12:28

«Vogliamo essere l'anti-Immuni e far ripartire il Paese in sicurezza. Ma la nostra non è una app di tracciamento, noi ragioniamo all'opposto. Giochiamo d'anticipo». Fabio Traini e Daniele Coccia, entrambi ingegneri 35enni ed entrambi marchigiani, sono convinti «che la soluzione per poter tornare ad una pseudo normalità sia riprendere il monitoraggio» con test e tamponi. Così hanno sviluppato Mitiga, una app gratuita per gli utenti e lo Stato che promette di far ripartire gli eventi, riportando il pubblico ai concerti, nelle discoteche o negli stadi. Sia all'aperto che al chiuso insomma, nonostante il Covid. Il tutto grazie ad una sorta di "pass" digitale e certificato, capace di garantire che l'utente sia covid-free. Come? Installando l'app sullo smartphone (la registrazione richiede nome, cognome, codice fiscale e una foto dell'utente) si entra in una sorta di "circuito" le cui prime fasi sono rappresentate dall'utente che si sottopone ad un tampone o ad un test antigenico (ma è valido anche per il vaccino, in quel caso la durata del pass sarebbe estesa) e dalla farmacia o il laboratorio di analisi che lo hanno effettuato che prima confermano l'identità dell'utente e poi inseriscono il risultato nel database della app, garantendo che questo sia assolutamente affidabile. Mitiga allora genera un codice Qr sullo smartphone dell'utente appena testato. Un codice univoco che sarà valido per 24 o 48 ore. Dopo questo tempo infatti, semplicemente svanisce ed è impossibile da riutilizzare. Un passepartout che dunque è valido una sola volta (il test e l'autorizzazione vanno ripetuti quando si vuole accedere ad un evento), di cui dotarsi insieme al biglietto per entrare in stadi o in locali al chiuso.

In pratica, in questo modo, si può essere certi che un evento è stato frequentato solo da soggetti negativi al covid. 

L'idea nasce dall'esperienza diretta di Coccia che, in qualità di ingegnere biomedico, sin dall'inizio della pandemia accede nelle sale operatorie degli ospedali con cui lavora. «Ogni volta devo fare un tampone molecolare nelle 48 ore antecedenti all’accesso» spiega. Quindi: «Se si può entrare in una sala operatoria con un tampone dal risultato certificato e garantito, non vedo perché non lo si potrebbe fare negli eventi». Da qui con Traini hanno iniziato a sviluppare la app che da novembre in realtà è già pronta. Tant'è che Mitiga si trova già sullo store digitale di Apple e, è in attesa delle ultime autorizzazioni, per sbarcare su Android. 

Prima che questa soluzione possa essere adottata, ponendo che non viola alcuna legge sul Privacy non trattando dati sensibili senza il consenso informato degli utenti e non tracciandone gli spostamenti in alcun modo, servono però alcuni passaggi. Mitiga non solo è già in contatto con diverse associazioni di categoria per distribuire la app in farmacie e laboratori di analisi quanto è soprattutto già parte integrante della strategia per le riaperture di diverse  di organizzatori di eventi e locali. Questi infatti l'hanno inclusa nei protocolli studiati insieme a virologi ed esperti che verranno sottoposti al Comitato tecnico scientifico (un po' come accaduto per musei, cinema, bar, ristoranti o piste da sci) già nelle prossime settimane in vista delle nuove aperture in arrivo con la bella stagione. Non resta che augurarsi che il sistema, già disponibile, brevettato e gratuito, riceva tutte le autorizzazioni necessarie.  

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