Le Regioni chiedono restrizioni anti-Covid, Acquaroli non le vuole. Ma anticipa la terza dose alla fascia 40-59 da lunedì

Le Regioni chiedono restrizioni anti-Covid, Acquaroli non le vuole. Ma anticipa la terza dose alla fascia 40-59 da lunedì
Le Regioni chiedono restrizioni anti-Covid, Acquaroli non le vuole. Ma anticipa la terza dose alla fascia 40-59 da lunedì
di Martina Marinangeli
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Venerdì 19 Novembre 2021, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 15:22

ANCONA - Le Regioni vanno in pressing sul governo per «individuare interventi condivisi, partendo dalla considerazione dei danni economici incalcolabili legati all’incertezza che i prossimi passaggi di zona rischierebbero di provocare alle attività», soprattutto con il Natale alle porte. Parole messe nero su bianco dal presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ma il fronte dei governatori non si presenta compatto.

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Tutti in ordine sparso
Se, infatti, c’è chi, come il presidente della Liguria Giovanni Toti, chiede restrizioni solo per i non vaccinati, nell’ottica di una divisione del Paese in zona gialla, arancione e rossa, perché «il 90% degli italiani immunizzati non può essere tenuto sotto scacco da quel 10% di scettici e no vax» – il governatore campano Vincenzo De Luca si è spinto oltre, riproponendo il suo cavallo di battaglia dei «lanciafiamme», questa volta per i no vax –, nelle Marche viene seguita un’altra linea. Parlando ieri ai microfoni di SkyTg24 poco prima della Conferenza Stato-Regioni che, tra gli argomenti all’ordine del giorno, aveva anche quello delle misure anti-Covid da adottare per i prossimi mesi, il governatore Francesco Aquaroli ha sostenuto che non siano «utili» ulteriori restrizioni per i non vaccinati o un Green pass rinforzato, «perché anche se il contagio ha ripreso a correre, siamo in una fase diversa dallo scorso anno» e, «nonostante il primo ed il secondo Green pass, non stiamo vedendo un aumento sconvolgente delle vaccinazioni».

Inoltre, secondo Acquaroli, verrebbero a crearsi «altre tensioni e divisioni tra chi è vaccinato e chi non lo è. Prima di fare ulteriori restrizioni – prosegue nel ragionamento –, bisogna intervenire sul trasporto pubblico locale, efficientare il sistema di ventilazione meccanica che abbiamo adottato per le scuole, una serie di accortezze che non creino discriminazioni e che facciano sì che questa pandemia la superiamo uniti e compatti e non divisi».


Un’altra settimana in zona bianca
Mentre si cerca un punto di convergenza, le Regioni guadagnano un’altra settimana dal momento che dovrebbero restare tutte in zona bianca, benché alcune «come il Friuli, il Veneto e le Marche vadano un po’ attenzionate», ha fatto sapere ieri il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. Oltre alle valutazioni sulle zone arcobaleno per limitare il contagio, l’altro aspetto fondamentale è quello di accelerare sulle vaccinazioni e le Marche, su questo, giocano d’anticipo. Già da lunedì 22 novembre alle 10 potranno prenotare la terza dose di vaccino gli over 40 che abbiano effettuato la seconda dose da almeno sei mesi. È aperta la registrazione, indipendentemente dall’età, anche per i caregiver, cioè coloro che assistono persone non autosufficienti ed i fragili (come diabetici, dializzati, malati oncologici e portatori di altre patologie croniche), presi in carico direttamente dai centri che li hanno in cura. Nella fascia 40-59 anni, la platea complessiva conta 346 mila persone ma, a lunedì 22, avranno maturato i 6 mesi dalla seconda dose 115.297 soggetti. Per quanto riguarda i caregiver, la proporzione è invece di 34.741 a 13.155. «L’anticipazione della terza dose per gli over 40 rispetto alla data del 1 dicembre indicata dal Commissario Figliuolo – ha evidenziato l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini - risponde alle esigenze di permettere il completamento della fase vaccinale con la dose di richiamo nel più breve tempo possibile a quanti lo richiedano».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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