ANCONA Il peggiore dei flashback. Ad un anno esatto dalla prima, devastante, ondata Covid, le strutture ospedaliere marchigiane sono di nuovo ad un passo dal collasso e la Regione lancia un sos alla sanità privata. Come già nel marzo 2020, la dirigente del servizio Sanità Lucia Di Furia ha scritto al presidente dell’Aiop per chiedere ai privati convenzionati di «rendere immediatamente disponibili posti letto in regime di degenza ordinaria di tipo medico (in acuzie e post acuzie) per pazienti Covid provenienti dalle strutture pubbliche».
Data la criticità della situazione, un riscontro è atteso già per oggi. Il governatore Francesco Acquaroli parla di «forte impatto soprattutto sulle strutture sanitarie di Ancona e delle province limitrofe. Sembra, in questi ultimi giorni, che l’afflusso e la pressione sugli ospedali stiano un po’ allentando». Considerando i numeri dei bollettini quotidiani, non si direbbe. Anzi, con l’impennata di accessi Covid degli ultimi giorni, le quattro aziende ospedaliere hanno dovuto fare i conti con una riorganizzazione dei reparti che ha portato alla sospensione di alcune attività, come da piano pandemico.
La mappa
Partiamo da Torrette, nell’occhio del ciclone di questa terza ondata, con pazienti al pronto soccorso in attesa per giorni di un posto letto e carovane di ambulanze che non riescono a “scaricare” i malati. Sono stati sospesi i ricoveri ordinari, sia medici che chirurgici, mentre vengono garantite le urgenze, gli interventi oncologici di classe A (ovvero casi in cui uno slittamento potrebbe aggravare l’evoluzione clinica della malattia) e le attività ambulatoriali. Anziché passare alla fase 3 del piano pandemico aziendale, si è deciso, con determina 259 pubblicata ieri, di ampliare Cov 4 con ulteriori 12 posti letto, che vanno così da 36 a 48. In totale, l’ospedale regionale ha attivato 136 posti Covid, dei quali 130 occupati a ieri, ma il dato muta ogni giorno. Gli accessi al pronto soccorso sono arrivati a superare le 120 unità giornaliere (70% Covid e 30% non Covid, percentuali che nella prima ondata si assestavano rispettivamente su 92% ed 8%, in virtù del lockdown). Un dato impressionante che non riguarda solo Torrette.
Nelle province
Anche gli ospedali dell’Asur hanno registrato «una media di 100 accessi al giorno, comprensivi di quelli non Covid, in tutti i pronto soccorso – spiega la direttrice generale Nadia Storti –.
Al limite
Infine, la struttura di Marche Nord. Anche qui la situazione è al limite, nonostante le 41 terapie intensive aggiuntive (32 già occupate) attivate negli ultimi mesi. Il cuore della gestione Covid è la Palazzina F – che un tempo ospitava Ostetricia e Ginecologia, ora trasferite a Fano –, dove ci sono anche 62 pazienti in semi-intensiva e che viene riorganizzata in base alle esigenze di posti letto. Da piano pandemico, la struttura di Pesaro prende in carico i pazienti Covid, mentre Fano quelli non Covid, ma il numero di posti disponibili si riduce ogni giorno.
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