ANCONA L’hanno sperimentato l’altro ieri i sanitari del Pronto soccorso di Torrette, trovandosi davanti di primo mattino 7 pazienti con sospetta diagnosi di Covid, oltre ai 29 già ricoverati negli Ospedali Riuniti di Ancona: è in corso una nuova ondata di autunno dell’epidemia da Coronavirus. Ma si sapeva già, almeno da venerdì scorso, quando il bollettino dell’Osservatorio epidemiologico regionale - ormai a cadenza settimanale per decisione del nuovo Governo - segnalava per le Marche incrementi intorno al 30% sia dei nuovi positivi a Sars-Cov-2 (balzati da una settimana all’altra da una media di 620 casi al giorno a quasi 800) che dei ricoveri per Covid in area medica, saliti in sette giorni da 99 a 130, con una saturazione del 13,2% dei posti letto totali, superiore alla media nazionale.
Saturazione al 2,6%
Per fortuna invece, consolidando un trend che accomuna tutte le ondate post vaccinazione di massa, si mantengono molto bassi i casi di malattia più grave, con i ricoveri in terapia intensiva dovuti al Covid fermi nel report di venerdì scorso a quota 3, con un’occupazione dell’1,3% del totale dei posti di rianimazione disponibili nelle Marche, valore inferiore al dato nazionale. Negli ultimi giorni la situazione si è un po’ appesantita: nonostante l’assenza dei bollettini della Regione Marche (il prossimo uscirà tra due giorni) ci è stato possibile ricostruire che negli ospedali marchigiani i pazienti Covid in terapia intensiva sono saliti a 6, con una saturazione del 2,6%. Nonostante il rialzo, oramai da più di un anno la pressione dell’epidemia sul sistema sanitario s’è parecchio allentata e non è nemmeno paragonabile alle fasi più acute dell’epidemia, specie quella segnata dalla variante Delta. Come a fine marzo 2021, quanto i malati di Covid ricoverati erano 157 in terapia intensiva e 812 in aera medica, occupando rispettivamente il 60 e 66% della disponibilità ospedaliera totale delle Marche.
La fondazione Gimbe
Ma che l’epidemia sia ripartita da un paio di settimane, con una nuova ondata che sta aumentando la pendenza della curva dei contagi è un dato che emerge anche dall’ultimo report della fondazione Gimbe, relativo alla settimana 11-17 novembre e dunque meno aggiornato di quello dell’osservatorio regionale. Segnalava, giovedì scorso, un incremento dei contagi intorno al 23% (mentre la media italiana è del +15%) con un’incidenza salita a 355 casi per 100mila abitanti. Ora però siamo già oltre, sopra quota 400, con una media settimanale di 900 casi al giorno. Solo Liguria, Veneto, Lombardia e Molise, tra tutte le regioni e province autonome, hanno avuto incrementi maggiori di casi rispetto alle Marche. Sul versante dei vaccini, il report della Fondazione Gimbe evidenzia che la percentuale di popolazione over 5 anni che nelle Marche non ha ricevuto nessuna dose è del 12,8% (media Italia 10,5%) a cui sottrarre la popolazione temporaneamente protetta, in quanto guarita da Covid da meno di 180 giorni, pari all’1,9%. Siamo ancora indietro anche nel tasso di copertura vaccinale con quarta dose, che nelle Marche è del 18% (media Italia 25%). I marchigiani che hanno fatto il secondo richiamo sono 102.410 (nelle ultime due settimane poco più di diecimila) mentre non decollano nemmeno le quinte dosi, riservate a pazienti over 80 e fragili ultrasessantessi: in un mese ne sono state somministrate appena 1.719. Marche indietro anche nella vaccinazione pediatrica: la popolazione tra 5 e 11 anni che ha completato il ciclo vaccinale è pari 20,6%, ben al di sotto della media Italia, al 35,3%.
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