Lacrime e sorrisi: ecco le notizie più
cliccate nel 2017 su CorriereAdriatico.it

Lacrime e sorrisi: ecco le notizie più cliccate nel 2017 su CorriereAdriatico.it
di Giovanni Guidi Buffarini
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Domenica 31 Dicembre 2017, 13:08 - Ultimo aggiornamento: 13:09

ANCONA - Il 2017 marchigiano attraverso le 8 notizie più cliccate sul sito del nostro giornale. Notizie tragiche e leggere, tenere e boccaccesche. Di risonanza esclusivamente locale o rimbalzate sui media nazionali, mondiali in almeno un caso. C’è di tutto un po’ nella classifica. Come nel giornale, e così è la vita. Non c’è alcuna notizia legata al sisma nonostante le 3 scosse del 18 gennaio di magnitudo tra 5.1 e 5.5. Per fortuna non ci sono vittime, i danni contenuti. Dall’altro un segnale meno buono. Un sospetto: che i ritardi nella ricostruzione siano dati per scontati? 
 

 


Il pugno nello stomaco
La notizia che più ha colpito i lettori - come un pugno nello stomaco, o un po’ più giù - è il crollo del ponte sulla A14 all’altezza di Camerano, lo scorso marzo. Marito e moglie, Emidio Diomede e Antonella Viviani, rimasti uccisi. Evento tragico che, al di là delle conclusioni cui perverrà la magistratura, apre (o meglio, ripropone: niente di inedito purtroppo) interrogativi stringenti di carattere generale, politico. Sulla sicurezza nei cantieri. Sulle procedure per la concessione degli appalti. Sulla pratica dei subappalti. Il contenimento dei costi comporta un prezzo da pagare. Un prezzo talvolta inaccettabile. La notizia che è rimbalzata in tutto il mondo in pochi minuti è luttuosa anch’essa. Splendeva il sole la mattina del 22 aprile a Filottrano. Michele Scarponi inforcò la bici per l’allenamento quotidiano in vista del Giro d’Italia. Aveva in programma di dirigersi verso Jesi, per far visita a un amico ciclistica costretto a letto col bacino fratturato. Una rotonda, una precedenza non data, lo schianto e addio campione. 

Il più amato
Era amato da tutti quelli che seguono il ciclismo, Michele Scarponi. Perché era un combattente, uno che correva sempre all’attacco. Uno di quelli che incendiano la gara, che a ogni tornante, a ogni strappetto possono inventarsi qualcosa. Che quando sono al via la corsa di sicuro non sarà noiosa. Non era nato campione, Scarponi. Lo era diventato grazie alla sua eccezionale tenacia, anno dopo anno, chilometro dopo chilometro. Fino a trionfare al Giro d’Italia del 2011 (dopo la squalifica di Contador). Le immagini dei funerali, la folla traboccante, chi se le dimentica?
Chi gli fu collega in gruppo non dimenticherà mai lui, il guerriero che li metteva alle corde, che scattava e se veniva ripreso scattava ancora. Andrea Dini correva in moto e non era un campione. Forse lo sarebbe diventato, non ne ha avuto il tempo. È morto a fine marzo dopo una caduta al crossodromo di Pesaro. A 16 anni. Che dire di un episodio simile? Come commentarlo? Le parole mancano. Passiamo alla notizia successiva, la quarta più cliccata da voi lettori. La notizia tenera del lotto. 

Quel sedicenne, altissimo livello
Un sedicenne di Montemarciano ha aspettato la fidanzatina di Senigallia fuori dalla scuola con un mazzo di fiori. Nessuna ricorrenza particolare. “Solo un gesto per dimostrarle che per me lei è importante”. Mica sul giornale ci finiscono solo le deprimenti imprese dei bulli, sfigata minoranza. E non è sempre vero che le buone notizie non facciano notizia. I fiorai ringrazino il ragazzo romantico, l’omaggio floreale non va più tanto di moda. Meno romantica la storia successiva, anzi per niente. Operaio in fabbrica. Un macchinario si rompe, di ripararlo non c’è verso, la giornata di lavoro termina. L’operaio rincasa. E trova la moglie a letto con due uomini. L’articolo riporta la mitica frase: “Caro, non è come sembra”. Ma il poveretto ha scelto di credere ai suoi occhi. Si è imbufalito e ha preso le sue cose e se ne è andato. Curiosità: in che rapporti sono oggi i due coniugi? La logica direbbe: sono ex. Ma l’amore è strano forte, un aggiornamento sarebbe gradito. Lezione di vita per tutti: mai tornare a casa inaspettati. Mai. Un’altra lezione di vita è contenuta nell’ultima storia. Recita così: non è opportuno fare lo spiritoso con i carabinieri dopo aver abbozzato alcune auto in sosta guidando ubriaco. Rischi guai supplementari. 

Occhio alla penna
Un trentenne di Castelfidardo non è riuscito a tener la bocca chiusa e, dopo il filotto al volante, ai carabinieri ha chiesto una divisa da indossare come costume di carnevale.
Non l’ha ottenuta. Né ha potuto evitare il ritiro della patente, e tutto sommato gli è andata bene così. L’ultima notizia non è entrata nella classifica. Forse perché troppo recente. Natalizia. È in tono con la precedente, la metto come extra. Peruviano fermato brillo alla Baraccola di Ancona propone ai poliziotti di brindare con lui. “Gli ultimi due bicchieri poi basta, giuro”. E ha fatto per portarsi le dita incrociate alla bocca. Impresa vana: “Non trovo la bocca”. Cose che mettono di buonumore in vista del nuovo anno.

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