Coronavirus e ospedali pieni. «Morireste per un giovane?». «Io sì». «Io invece no». Cinque personaggi raccontano la loro volontà

Coronavirus e ospedali pieni. «Morireste per un giovane?». «Io sì». «Io invece no»
Coronavirus e ospedali pieni. «Morireste per un giovane?». «Io sì». «Io invece no»
2 Minuti di Lettura
Venerdì 20 Marzo 2020, 10:08 - Ultimo aggiornamento: 11:40

Emergenza Coronavirus, iIl tema delicatissimo delle rianimazioni piene e l’afflusso continuo di pazienti gravi. I governatori minacciano scenari estremi: cinque grandi saggi delle Marche confidano cosa farebbero a mali estremi. «Morireste per un giovane?». Lo abbiamo chiesto a Francesco Merloni, Valter Scavolini, Adolfo Guzzini, Paola Tittarelli e Giampaolo Giampaoli.

LEGGI ANCHE:

Giampaolo Giampaoli: «Tremo in ospedale, sì, farei fatica. E da cittadino non lo accetto»

Paola Tittarelli: «Altruista ma scappo prima degli altri. Per i nipoti non esiterei»

Valter Scavolini: «E' dura rispondere. Provo a sorridere: direi, tiriamo a sorte»

Adolfo Guzzini: «Un uomo al comando ha precisi doveri sociali. Se serve, sì: io ci sono»

Francesco Merloni: «Lo dice la medicina, precedenza a chi ha più chance di vivere»


Prima il documento della Società Italiana Anestesia. Poi lo scenario estremo prospettato dall’assessore alla Sanità della Lombardia, Gallera: difronte all’escalation dei contagi e e delle terapie intensive strapiene c’è il rischio di dover scegliere di tra chi ha più aspettative di vita e chi meno. Il tema è delicatissimo. Un dilemma che abbiamo sottoposto a cinque grandi saggi delle Marche che nella loro carriera ne hanno viste di tutti i colori distinguendosi per coraggio, intraprendenza e voglia di vivere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA