Pronti, ripartenza, via: in 15 punti tutto quello che c'è da sapere sul giorno più atteso nelle Marche ed evitare le multe

Pronti, ripartenza, via: tutto quello che c'è da sapere sul giorno più atteso nelle Marche
Pronti, ripartenza, via: tutto quello che c'è da sapere sul giorno più atteso nelle Marche
di Andrea Taffi
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Lunedì 18 Maggio 2020, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 10:06

ANCONA - Ripetere fino allo sfinimento: distanziamento interpersonale, mascherine, guanti monouso e gel igienizzante. Sono alcuni degli elementi essenziali che dovranno accompagnare la nuova vita. Quella della ripartenza di oggi dopo oltre due mesi e mezzo di lockdown difronte all’avanzata del Coronavirus, oggi ormai irretito e messo all’angolo. Nelle Marche più che nelle altre regioni grazie all’azione combinata della sanità pubblica e dei cittadini che hanno fatto i compiti a casa. In tutti i sensi. Ecco l’atteso 18 maggio, una data di svolta viste anche le polemiche e la pioggia di decreti e protocolli che hanno popolato i giorni scorsi. Una selva di nuove abitudini da prendere ma anche la fiducia per poter ricominciare a vivere: via libera per bar e ristoranti, riaprono negozi al dettaglio, barbieri, parrucchieri e centri estetici. E si torna a celebrare in chiesa le messe. Tra una settimana ripartiranno piscine e palestre. Più avanti, a metà giugno sarà la volta di teatri e cinema. Con la speranza di non tornare mai più indietro. 

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Pronti, via si riapre. Parrucchieri, estetiste, palestre, piscine e le regole per andare in auto: eccole una per una. E occhio alle multe

1 - Al ristorante usare il Pos per pagare sarà obbligatorio?
No. Ma è caldamente consigliato perché riduce i rischi di contagio. L’ideale sarebbe usare i sistemi contactless: le carte di credito che vanno semplicemente avvicinate al terminale del Pos per far scattare il pagamento. Oppure la carta di credito nel telefonino. Usare il contante (e/o ricevere il resto) sarebbe evitabile perché possibile veicolo di contagio. In ogni caso meglio lavarsi subito le mani con l’igienizzante.
 2 - Dal parrucchiere dovrò indossare la mascherina?
Sì. È obbligatorio, serve la mascherina chirurgica perché non fa filtrare verso l’esterno le particelle emesse dai clienti e dunque protegge gli operatori a loro volta protetti dalle mascherine che per i centri estetici devono essere Ffp2, Poi naturalmente bisognerà rimanere a distanza di un metro, addio alle chiacchiere con la vicina di postazione nell’area shampoo o taglio. 

3 - Riapriranno i corsi di nuoto per i bambini?
Teoricamente sì ma gestori e società stanno ancora studiando le regole. Da 3 mesi a 3 anni, istruttore fuori dall’acqua, obbligatorio un genitore in acqua e 10 mq di spazio per coppia. Per i bimbi obbligo del pannolino. Oltre i 3 anni bastano 7 mq per bambino e l’asta flessibile sostituisce il genitore. Tra i 3 e i 6 anni, un istruttore ogni 5 bambini. Per i più grandi uno ogni 7. Si riparte il 25 maggio.

4 - Caffè take away se al bancone non ci sono posti?
Intanto specifichiamo che da oggi il caffè finalmente può essere servito al banco ma andrà mantenuto sempre un metro di distanza dall’avventore più vicino. La tazzina take away può essere uno stratagemma invece che aspettare il primo angolino libero. Il titolare è del bar è tenuto ad adottare sistemi di contingentamento degli ingressi, gli avventori devono evitare di spostarsi dentro il locale.

5 - Si potrà leggere il giornale al bar con il cappuccino?
Risposta difficile. Al contrario dei parrucchieri (vincolati a non tenere riviste nella sala d’aspetto), i bar non hanno una disposizione analoga. Qualche Comune sta pensando a un’ordinanza similare. La copia cartacea può diventare infatti veicolo di contagio: a meno che non si sfoglino le pagine con i guanti (poi da sfilare) o ci si lavi subito con l’igienizzante evitando di portare le mani al volto.

6 - Come proteggersi in palestra per un’ora di aerobica?
Si riparte dal 25. La principale misura è il distanziamento dagli altri partecipanti che in questo contesto specifico da un metro sale a due. È molto importante anche la sanificazione degli attrezzi o degli strumenti alla fine di ogni utilizzo. Gli istruttori dovranno utilizzare la mascherina. Docce e spogliatoio potranno essere utilizzati ma mantenendo la distanza di un metro. 

7 - Quando si potrà visitare un amico fuori regione?
Solo dal 3 giugno, tra sedici giorni. Fino ad allora si potranno visitare gli amici liberamente nella regione di residenza ma non varcare i confini a meno che non ci siano comprovati motivi di salute, lavoro o urgenza ( e con autocertificazione al seguito). Sempre dal 3 giugno si potrà uscire dall’Italia e entrare in Italia da Paesi Ue senza il vincolo di quarantena.

8 - È possibile da oggi mangiare negli chalet?
Da oggi si potrà mangiare al tavolo in tutti gli chalet o ristoranti costieri della regione. Vale anche per Ancona dove, sempre da oggi, è consentito l’accesso alle spiagge del Comune (solo per passeggiare) ma poi torneranno off limits nel weekend. Attenzione al distanziamento dei tavoli, ai sistemi di pagamento (preferiti contactless). Via alla stagione balneare delle Marche dal 29 maggio.

9 - Ma per provare le infradito vanno igienizzati i piedi?
Sì, è una precauzione fastidiosa anche se si tratta di un caso limite. Per le calzature aperte si potrà ovviare con le calze di prova, monouso o lavabili a 90°. In generale, sarà consentito provare capi di abbigliamento indossando mascherine e guanti monouso. Il cliente quando entra nel camerino deve igienizzare le mani con il gel idroalcolico. Attenzione alla distanza alle casse e ai sistemi di pagamento.

10 - Se si arriva tardi alla messa si rischia di non entrare?
Bisognerà farci attenzione perché ora c’è un numero chiuso. Il governo ha chiesto alla Cei capienza ridotta nelle chiese per garantire il distanziamento minimo di un metro laterale e frontale tra le persone. Sono stati chiesti volontari all’ingresso per impedire ingressi fuori quota. Se il numero delle messe non è sufficiente, andrà allargato il numero delle celebrazioni.

11 - Quali regole ci sono per le spiagge libere?
Il Comune garantirà la regolamentazione degli accessi anti assembramenti, il distanziamento e deve curare pulizia e igienizzazione degli eventuali servizi igienici. Se possibile è favorito l’accesso alla spiaggia su prenotazione. Distanziamento minimo di 3 metri e mezzo da palo a palo per gli ombrelloni e di 2 metri tra i teli da mare. A partire da questa base la Regione consiglia anche misure più restrittive. 

12 - Nei megastore come ci si regola sulle scale mobili?
Vale il protocollo regionale approvato per il commercio al dettaglio. Alcune prescrizioni: i clienti devono sempre indossare la mascherina, all’ingresso generale entrate e uscite andranno separate e ci dovrà essere un filtro dell’organizzazione per controllare le presenze. Così dovrà accadere anche nei bagni (pannelli informativi all’esterno), sulle scale mobili distanziamento di un metro.

13 - È vero che esiste un protocollo per lo sgombero solai?
È così. È inserito nell’allegato della delibera di giunta regionale 565 (quella di bar e ristoranti, per capirci). L’attività deve essere svolta con la presenza all’interno dei locali da sgombrare di una sola persona. La presenza di più di una persona è consentita solo nel caso di convivente. In caso di pagamento in contanti niente contatti: l’avventore dovrà lasciare i soldi fuori dalla porta all’operatore.

14 - Si può andare al centro estetico di domenica?
Sì, il protocollo approvato dalla Regione Marche lo prevede in funzione della flessibilità degli orari per evitare assembramenti di clienti e di dipendenti ma dipende ovviamente dal titolare dell’attività. La struttura dovrà prevedere un cliente per ogni area, camici e strumenti monouso oppure da sterilizzare dopo ogni utilizzo. Nel caso di trattamenti viso anche la visiera.

15 - Per le partite a calcetto c’è semaforo verde?
Assolutamente no.

Da oggi sono consentiti gli allenamenti di gruppo ma non le partite degli sport in cui è previsto il contatto: calcio, pallacanestro, calcio a cinque, calcio a otto, rugby e pallanuoto. La possibilità di allenarsi infatti non contempla la ripresa dei campionati per i quali invece c’è grande incertezza. La serie B, dove milita l’Ascoli (oggi al raduno), non ha fissato ripartenze.

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