Saltamartini: «Nelle Marche 72.490 dosi di vaccino anti Covid a febbraio. Aspettando Astrazeneca»

Saltamartini: «Nelle Marche 72.490 dosi di vaccino anti Covid nelle Marche a febbraio. Aspettando Astrazeneca»
Saltamartini: «Nelle Marche 72.490 dosi di vaccino anti Covid nelle Marche a febbraio. Aspettando Astrazeneca»
di Martina Marinangeli
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Domenica 31 Gennaio 2021, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 08:32

ANCONA - Dopo la battuta d’arresto di gennaio, si spera nel prossimo mese per recuperare il terreno perso nella lotta al Covid.

«A febbraio arriveranno 4 milioni di vaccini che si sommano ai due già consegnati - ha fatto sapere il ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia, ieri durante la Conferenza Stato-Regioni -. Devono essere garantiti e soprattutto noi dobbiamo somministrarli in tempi rapidissimi». 

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Il calendario

Nel calendario delle forniture, rivisto e corretto dopo le rimodulazioni al ribasso operate dalle aziende produttrici – Pfizer, Moderna ed Astrazeneca, che dopo il via libera dall’Ema, ieri ha ricevuto anche il disco verde dell’Aifa –, il governo ha dettagliato, settimana per settimana, quante dosi arriveranno ad ogni singola regione.

Per quanto concerne le Marche, tra l’1 ed il 7 febbraio sono attesi 10.530 vaccini Pfizer e 1700 Moderna, cifre che aumenteranno la settimana successiva, quando dovrebbero essere consegnate 12.870 dosi Pfizer e 3300 Moderna. Tra il 15 ed il 21 febbraio si potrà contare, per ora, solo sui 15.210 vaccini Pfizer, in attesa che la distribuzione di Astrazeneca vada a regime. Dal 22 al 28 febbraio, infine, sono previste 16.380 dosi Pfizer e 12.500 Moderna. 

L’idea del made in Italy

A rappresentare le Marche nella Conferenza Stato-Regioni finalizzata all’adozione del piano di vaccinazioni all’esito della riduzione delle forniture, l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. «Si è tornati a parlare della possibilità di produrre vaccini in Italia, ipotesi che avevo avanzato già nelle scorse settimane – fa sapere il titolare della delega –. In tal senso, anche l’assessore alle Politiche per la sanità dell’Emilia Romagna Donini ed il governatore del Veneto Zaia si sono accodati alla richiesta. Il Commissario Arcuri, pur sottolineando le notevoli difficoltà al riguardo, ha aggiunto che, tuttavia, non è una strada impraticabile e per questo convocherà le ditte produttrici per verificare la possibilità di utilizzare gli stabilimenti italiani per l’aumento della produzione». Saltamartini ha poi posto un altro tris di richieste: in primis, «l’avvio della contrattazione nazionale con i medici di medicina generale per giungere ad un accordo sulla somministrazione domiciliare dei vaccini, tenuta conto dell’urgenza di vaccinare 122.000 over 80 della nostra regione». 

Le richieste

L’assessore ha poi rinnovato la richiesta per l’acquisto - «come ha fatto recentemente la Germania con un investimento di 300 milioni» - degli anticorpi monoclonali quale cura per il Covid: «dobbiamo occuparci non solo dell’immunizzazione, ma anche della cura e procedere nella sperimentazione poiché l’uso di questa terapia nelle fasi preliminari accentua in modo significativo le guarigioni. Anche su questo punto – fa sapere Saltamartini – il Commissario Arcuri ha dichiarato che l’Italia si attiverà per il finanziamento di una produzione nazionale di anticorpi monoclonali e che avrebbe chiesto all’Aifa di valutare i prodotti attualmente in commercio per un uso anche nel nostro Paese». Infine, la Regione ha chiesto uno stanziamento per le premialità del personale del settore della sanità, che recentemente ha visto le organizzazioni sindacali ventilare azioni di mobilitazione. «Già nel decreto legge Milleproroghe andrebbero riconosciuti questi trattamenti per tutti coloro che sono da mesi sotto stress su più fronti», conclude.

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