ANCONA - Il 30 luglio ha iniziato Israele, a cinque mesi dal primo round di vaccinati contro il Covid. Il 20 settembre partiranno gli Usa, otto mesi dopo dall’avvio delle inoculazioni, ma anche Francia e Germania che offriranno la terza dose di siero, ai soggetti più fragili. Invece in Italia, e nelle Marche, il booster utilizzato per alzare ulteriormente lo scudo immunitario in emergenza pandemica, è ancora una ipotesi in piena evoluzione.
La situazione
«L’Agenzia italiana del farmaco ancora non si è espressa in merito - sottolinea l’assessore alla Sanità della Regione, Filippo Saltamartini - e fino ad oggi non se ne è nemmeno discusso in cabina di regia. Ma sarà un nodo da sciogliere soprattutto nelle prossime settimane, anche perchè Israele che è il primo Paese ad essersi vaccinato è già partito con la dose di rinforzo». Pfizer and Biontech hanno annunciato la presentazione alla Fda, la Food and drug administration americana, i dati iniziali a sostegno della terza dose di vaccino per il Covid 19. «I dati mostrano un favorevole profilo di sicurezza e una robusta risposta immunitaria - si legge in una nota - . Una ulteriore dose entro 6-12 mesi dalla vaccinazione primaria aiuterà a mantenere un alto livello di protezione contro il virus». Nel caso in cui si andasse in questa direzione, le Marche sono pronte a far scattare il piano appena il ministero darà il via libera.
Il piano
Le percentuali alte
Le Marche sono seconde, dopo la Lombardia, nel rapporto tra vaccini consegnati e somministrati, con 1.889.698 sieri già iniettati alla popolazione. «Chiaro che bisognerà ripartire dalla popolazione fragile e dai sanitari in caso di terza dose - sottolinea ancora Saltamartini - ma abbiamo a disposizione un database che ci consentirà di partire appena ci daranno il via libera». La questione si dovrà affrontare proprio per chi ha effettuato la vaccinazione ad inizio anno, come sottolinea l’esperto marchigiano Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano e docente all’università Vita-Salute: «Ritengo che la terza dose si arriverà perlomeno a consigliarla alle persone fragili, con patologie e over 70. Altri Paesi hanno già imboccato questa strada. Da Israele che ha scelto di coprire con un altro richiamo vaccinale anti-Covid gli over 60, alla Germania che comincia dai gruppi a rischio. E penso che ci arriveremo tutti».
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