Coronavirus, le strette del nuovo decreto: fino a mille euro di multa a chi è senza mascherina

Coronavirus, le strette del nuovo decreto: fino a mille euro di multa a chi è senza mascherina
Coronavirus, le strette del nuovo decreto: fino a mille euro di multa a chi è senza mascherina
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Mercoledì 7 Ottobre 2020, 09:43

ANCONA - «Obbligo di avere sempre con sè, al di fuori della propria abitazione, dispositivi di protezione individuale, con possibilità di prevederne l’obbligatorietà dell’utilizzo anche all’aperto allorché si sia in prossimità di altre persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli anti-contagio previsti per specifiche attività economiche e produttive, nonchè delle linee guida per il consumo di cibi e bevande».



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Lo prevede la bozza aggiornata del decreto legge con la nuova cornice per le misure di contrasto al Coronavirus, che dispone la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio. 
 
Le novità
Le eccezioni sono costituite dai «soggetti che stanno svolgendo attività sportiva o motoria; i bambini di età inferiore ai sei anni; i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonchè coloro che per interagire con i predetti versino nella stessa incompatibilità». Il nuovo Dpcm conterrebbe anche le sanzioni da 400 a mille euro per chi non rispetta l’obbligo di indossare la mascherina ma anche per i gestori dei locali che non intervengono nel caso in cui i clienti non rispettino le regole fissate per il contenimento del Coronavirus. Si potrebbe subire anche la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.
I test dall’estero
Chi arriva in Italia da Gran Bretagna, Olanda, Belgio e Repubblica Ceca dovrà invece sottoporsi al tampone obbligatorio. Attualmente l’obbligo del test molecolare o antigenico con il tampone è previsto per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta, Spagna, oltre che da Parigi e altre sette regioni della Francia. Anche per chi viola la quarantena sono previste sanzioni molto dure: si può infatti incorrere in una sanzione penale con l’arresto da 3 a 18 mesi, oltre che in un’ammenda da 500 a 5.000 euro. Il reato ipotizzato in questo caso è epidemia colposa. Al momento non è previsto il coprifuoco con orari ridotti per i locali e c’è il dibattito aperto con le Regioni sul contingentamento delle presenze negli impianti sportivi. Almeno per ora, il governo accoglie le richieste di gran parte dei governatori e non va oltre la stretta sull’obbligo di mascherine all’aperto e all’ipotesi di maxi-multe per i trasgressori. 
Mini lockdown
Ma dalla bozza del documento spunta la possibilità di chiusure «selettive» di settori - compresi bar e ristoranti - e nuovi provvedimenti sul distanziamento sociale in caso di aumento dei casi fuori controllo. Con la proroga dello stato di emergenza resta anche l’incentivo allo smart working per tutti i lavori che possano applicarlo. Resta l’obbligo di rispettare i protocolli di sicurezza definiti per la riapertura dei luoghi di lavoro, di ristoranti e locali. Per cinema, teatri e concerti resta il limite di 200 persone per gli spettacoli al chiuso e 1000 persone per quelli all’aperto. Restano le norme anti contagio in vigore fin dall’inizio della pandemia: distanziamento fisico di almeno un metro, divieto di assembramento, rispetto delle misure igieniche a partire dal lavaggio delle mani, obbligo di stare a casa con più di 37,5 di febbre. 
Le ordinanze
Le Regioni, in base al nuovo decreto legge Covid, possono adottare solo misure anti contagio più restrittive di quelle disposte dai Dpcm del governo.

Possono adottarne di «ampliative», quindi più permissive, solo nei casi in cui i dpcm espressamente lo prevedano e previo parere conforme del comitato tecnico-scientifico. In ogni caso le Regioni devono «informare contestualmente il ministero della Salute».

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