Emergenza Covid per l'esame di maturità: nelle Marche mancano 70 presidenti di commissione

Emergenza Covid per l'esame di maturità: nelle Marche mancano 70 presidenti di commissione
Emergenza Covid per l'esame di maturità: nelle Marche mancano 70 presidenti di commissione
di Martina Marinangeli
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Venerdì 15 Maggio 2020, 09:27 - Ultimo aggiornamento: 10:46

ANCONA - AAA Presidenti di commissione cercasi. Nella confusione generale su come dovrà svolgersi l’esame di maturità ai tempi del Covid, si aggiunge una grana last minute che vede le Marche tra le regioni più in sofferenza. Il caso è all’attenzione del ministero insieme alle situazioni analoghe in altre regioni. 



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Alla scadenza del 6 maggio, a presentare domanda per ricoprire il ruolo in una delle 352 commissioni distribuite tra le cinque province, sono stati solo 277 tra dirigenti scolastici e docenti, lasciando così scoperte 75 posizioni. Un buco che l’Ufficio scolastico regionale ha provato a coprire con una seconda circolare, emanata il 9 maggio, con la «richiesta di ulteriori disponibilità». I termini per inviare la domanda erano stati indicati nella giornata di ieri, ma anche al secondo appello la risposta è stata decisamente tiepida (meno di una decina di richieste), tanto da rendere necessaria una terza chiamata alle armi che chiuderà la finestra per le candidature il 18 maggio.
 
«Nel frattempo – fa sapere l’Usr –, a seguito delle nostre sollecitazioni, stanno pervenendo ulteriori istanze a copertura del fabbisogno. Come previsto da un’ordinanza ministeriale, stiamo coinvolgendo i dirigenti scolastici che sono andati in quiescenza da poco, in modo che con la loro esperienza e professionalità possano assicurare la costituzione di commissioni qualificate».
L’obiettivo finale
Ed è lo stesso direttore generale Marco Ugo Filisetti a mandare un messaggio rassicurante: «non abbiamo particolari preoccupazioni a riguardo. Anche gli scorsi anni la risposta in prima battuta è stata sempre modesta». La pensano diversamente i sindacati della scuola, che in coro ricordano come «non si sia mai resa necessaria una seconda chiamata. Anzi, di solito i presidenti di commissione erano sempre sovrabbondanti». Stando alla normativa vigente, qualora non fosse possibile effettuare le nomine dei presidenti per tutte le sedi di esame, «si procede d’ufficio alla nomina in ambito regionale». 
Il rischio di nomine d’ufficio
Uno scenario che però si cerca di evitare, dando un’altra chance al reclutamento su base volontaria. Sempre secondo la normativa, «sono tenuti a presentare istanza di inserimento nell’elenco regionale i dirigenti scolastici in servizio preposti a istituti statali di istruzione secondaria di secondo grado», Mentre è facoltativo per i dirigenti scolastici di istituti statali del primo ciclo d’istruzione Il problema della carenza di presidenti di commissione per l’esame di Stato non riguarda solo le Marche, ma ha investito anche Toscana, Veneto, Lazio, Puglia, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. Al momento, nella provincia di Ancona ne mancano all’appello 39, 18 tra Ascoli e Fermo, nove nel Pesarese ed altrettanti nel Maceratese. «È la prima volta che si pone questo problema – osserva Paola Martano (Snals) – e probabilmente le remore a fare domanda sono legate all’incertezza più totale su come si svolgerà la prova». Parere condiviso anche dalla collega di Uil Scuola, Claudia Mazzucchelli, che punta il dito contro il fatto che «ancora non sia uscita l’ordinanza per lo svolgimento dell’esame: così si rischia di diventare facile oggetto di ricorso da parte dei genitori, data la confusione normativa».
La questione sicurezza
Anna Bartolini (Cisl Scuola) aggiunge alle cause della scarsa partecipazione, anche la «questione della sicurezza: parlando con i dirigenti che avrebbero potuto e voluto fare domanda, ho percepito il timore perché non esistono protocolli ad hoc per la scuola e, per ottenerli, i sindacati stanno facendo fronte comune.

Inoltre, vogliono capire chi ha la responsabilità della sicurezza e del rispetto delle misure da adottare durante l’esame». I timori riguardano anche l’aspetto della salute in senso stretto perché, come ricorda Lilli Gargamelli (Cgil Scuola), «l’Inail ha fatto una valutazione di rischio medio-basso per il comparto scuola e sottolineato come una delle condizioni da tenere sotto controllo sia l’età, con i lavoratori dai 55 anni in su destinatari di particolare attenzione e misure di prevenzione: la maggior parte dei dirigenti scolastici ha quell’età».

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