ANCONA - Chi decide cosa. E soprattutto, nessun automatismo. La scuola, lungo il percorso di resistenza al virus, procede tra sponde, alte e ben definite.
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«Si parte dall’analisi dei bisogni, si costruisce la risposta e se ne stabilisce l’unità di misura. Poi si moltiplica per i costi standard. Semplice», Marco Ugo Filisetti imprime il ritmo alla crociata anti-Covid e cerca di sfrondare.
Il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, innanzitutto, rimarca: «È un lavoro di squadra». Dove per squadra s’intende il Tavolo regionale per la sicurezza. Tradotto: scuola, Asur, Protezione civile, Regione, Province e Comuni. «L’ultimo confronto è stato quello del 13 ottobre scorso», non perde il conto dei giorni.
Le competenze
Mette in fila le priorità, Filisetti. Della serie: spetta all’autorità sanitaria competente per il territorio individuare le classi, gli studenti o il personale ai quali non è consentita la presenza presso la sede scolastica. In particolare l’Area vasta decide per la loro messa in quarantena e per quanto tempo. Lo stesso vale per la sospensione dell’attività didattica in presenza o la chiusura delle scuole. Il dovuto corollario: le comunicazioni su quarantena e relativa durata possono avvenire anche via telefono, per alleggerire il sovraccarico lavorativo dei Dipartimenti di prevenzione. «Comunque - il direttore generale non tralascia i particolari - provvederanno a formalizzare il tutto nel più breve tempo possibile».
L’avvertimento
E qui scatta un “nota bene” per i dirigenti scolastici: «A seguito di un confronto diretto con l’Asur, vorrei precisare - è sempre la voce di Filisetti - che la richiesta del tampone non comporta limitazioni. Pertanto per il personale scolastico e per gli studenti che non siano in quarantena, ma in attesa del tampone, non è pregiudicata la presenza a scuola». In questi casi l’uso della mascherina è più che rigoroso.
Istruzioni per l’uso
Nel vademecum della scuola sicura, un capitolo a parte è dedicato alla concessione dell’uso delle palestre scolastiche a enti e associazioni per svolgere attività sportive quando non utilizzate per la didattica. Ma prima di dare le istruzioni per l’uso, l’Ufficio scolastico fissa un paletto: è un passaggio essenziale per rendere possibile la ripresa della pratica dello sport di base, rivolto soprattutto ai giovani. E via con le regole: servizi igienici, spogliatoi, palestre ed eventuali attrezzature dovranno essere sanificati sia al termine delle attività didattiche, dal personale della scuola, sia a fine allenamenti dell’associazione sportiva, al momento della chiusura, e in ogni caso prima dell’inizio dell’orario scolastico, dall’associazione in questione. L’avvertimento: «Interverrà l’ente locale se uno o entrambi i soggetti non fossero in grado di garantire le operazioni richieste, in una relazione che deve sempre essere improntata a un approccio collaborativo».
Il cluster
Filisetti torna ad appellarsi a tutti, famiglie, studenti, personale: «Seguite rigorosamente le misure di sicurezza, da adottare anche fuori degli ambienti scolastici, in modo da contribuire in modo quanto più possibile efficace a preservare la scuola stessa dalla nuova recrudescenza dell’epidemia, registrata nelle ultime settimane anche nella nostra regione».